latronico-cosim_oo“E’ davvero allarmante il quadro emerso dall’audizione dell’assessore regionale alla salute e sicurezza sociale e dei soggetti incaricati di attuare le misure contenute nella legge della cosiddetta ‘cittadinanza solidale’ ”. Lo ha dichiarato in serata il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Cosimo Latronico. “A distanza di un anno dall’avvio delle attività che hanno coinvolto piu’ di tremila nuclei familiari che versano in una condizione di povertà e di emarginazione, appare evidente l’assenza di un’azione e di una strumentazione finalizzata alla verifica dell’impatto delle misure sugli obiettivi di contrasto alla povertà e di inclusione sociale. Contravvenendo alle disposizioni contenute nella legge regionale n°3 del 2005 che prevedeva l’istituzione di un apposito osservatorio per la verifica e valutazione sistematica delle azioni comprese nel programma di “cittadinanza solidale”, con l’ausilio del nucleo regionale di verifica e valutazione degli investimenti pubblici, il governo regionale non si e’ interessato di attivare strumenti in grado di leggere l’efficacia delle azioni e di coglierne le eventuali criticità. I dati forniti stamane sono in gran parte quantitativi ed evitano di rispondere alla domanda principale della nostra attività ispettiva che era orientata a conoscere il bilancio e l’utilità sociale della legge stessa e delle iniziative che da essa ne sono scaturite. Quello che appare di tutta evidenza, insieme alle suddette imperdonabili omissioni, e’ l’operazione di reclutamento di personale esterno che ha accompagnato i veri destinatari della legge ovvero le persone in condizioni di povertà. Colpisce constatare che l’agenzia della provincia di Matera (Ageforma) per assistere 1.112 persone raccolte in 69 aule ha incaricato, nelle prime fasi, ben 390 professionisti esterni in aggiunta al personale dell’Ageforma, dei centri per l’impiego e dei comuni. Nella seconda fase (laboratori formativi e tirocini in azienda) sono stati reclutati altri 49 professionisti esterni. Mentre per la provincia di Potenza l’Apof-il ha utilizzato 79 unità esterne per assistere, nella prima fase,1.680 persone raccolte in 142 aule. E nella seconda fase (laboratori formativi e tirocini formativi) 98 operatori tutti dipendenti dell’amministrazione provinciale e dell’Apof-il. A questo personale c’e’ da aggiungere l’impiego di altre 150 operatori tra addetti ai servizi sociali e referenti del programma, impiegati a livello di amministrazioni comunali. E altre 16 unità impiegate nei diversi dipartimenti regionali coinvolti nella gestione della misura (la risposta fornitaci non chiarisce se anche queste unità di personale siano esterne oppure interne). Abbiamo chiesto ancora una volta di avere a disposizione gli elenchi delle persone coinvolte nelle collaborazioni esterne perche’ se ne possa avere conoscenza. Resta un giudizio gravissimo sull’approssimazione con cui il governo regionale ha gestito le misure della cittadinanza solidale, senza nessun riguardo alle pratiche di verifica e di controllo dell’efficacia della spesa, e dall’altro sulla plateale conferma di un costume tendente a strumentalizzare ogni circostanza, finanche la condizione di povertà delle persone, per adottare pratiche clientelari di massa nel reclutamento dei numerosi collaboratori e consulenti esterni! La gravità della situazione emersa impone un inevitabile approfondimento da parte della giunta e del consiglio regionale perche’ si possano impedire abusi e sprechi e si possano attuare azioni concrete per aiutare ‘il popolo dei poveri ‘che aspetta un sollievo vero nella nostra Regione”.

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