Gli uffici comunali potrebbero
stare più al passo con la politica
Per il consigliere comunale di Area Civica, anche per il mancato “turn over”, la pianta organica a Potenza
innazitutto «non è ottimale». In ogni caso, «Stiamo lavorando bene e i risultati si stanno vedendo»
di Walter De Stradis
Rocco Pepe, cinquantaquattro anni, è consigliere comunale di maggioranza nel Capoluogo. Eletto con “Basilicata Casa Comune”, attualmente fa parte del gruppo “Area Civica”, in cui milita anche la vice-sindaca Federica d’Andrea. E’ membro di tre commissioni importanti: affari generali e risorse umane;
bilancio; urbanistica e lavori pubblici.
Consigliere, facciamo un piccolo “riassunto delle puntate precedenti”. La mia attività di consigliere comunale nasce dalla necessità di dare un contributo. Sono
stato sempre appassionato di politica e dopo una lunga esperienza sindacale all’interno dell’azienda dove lavoro (e anche a livello
esterno nella direzione FIOM regionale) ho pensato che era giusto continuare facendo attività politica nella città in cui da 25 anni abito.
Lei era stato già consigliere a Vaglio.Sì, ho fatto esperienza lì, dopodiché ho fatto sempre attività politica orfano di partito, perché l’ultima mia tessera era deiDS. Da allora sto aspettando in un porto fermo che arrivi qualche “nave nuova” che possa dare contenuto al centro-sinistra o meglio, alla
sinistra.
L’ingresso nel Consiglio comunale di Potenza è avvenuto con Basilicata casa Comune…
Ho creduto in quel progetto perché poteva essere l’opportunità nuova che mancava, quella di un contenitore in cui poter aprire un ragionamento importante sui temi della politica.
Però?
Però, dopo la fase regionale, già si era avuta la prima crepa; dopodiché nell’esperienza comunale mancava, in quel contenitore, la voglia di fare discussione, di costruire politica all’interno, attraverso dei meccanismi che probabilmente sono venuti meno. Da lì
nasce una necessità da parte del gruppo dei consiglieri di Basilicata Casa Comune di
provare a costruire un’associazione e cercare di costruire quel contenitore. E così stiamo
andando avanti.
E la città di Potenza (considerato anche che il vicesindaco è del vostro gruppo), sta
andando avanti anche lei? E’ già passato un anno, e più, di legislatura, e il cittadino comincia a chiedersi se non si stava meglio
quando si stava peggio, o se si sta meglio adesso.
Io credo che ci voglia un po’ di tempo per iniziare a vedere il contenuto di un’amministrazione. Sta di fatto che noi
stiamo lavorando, si iniziano a vedere i primi risultati e si va nella direzione di concretizzare il programma elettorale che abbiamo condiviso.
E i primi risultati, chiari e percepibili al cittadino, quali sarebbero? Sicuramente c’è una casa comunale che è aperta ai cittadini per ogni tipo di proposta, a
differenza di come veniva vista con la vecchia amministrazione. E’ un primo riconoscimento di partecipazione attiva. Inoltre si sono messi in campo dei progetti importanti che riguardano la viabilità, altri che guardano alla necessità di recuperare dei finanziamenti
De Stradis e Pepe all’ “Art Restaurant”-che si stavano perdendo- del PNRR; si sta lavorando per cercare di dare un risultato
concreto, vivo, alla città. È chiaro che così, nell’immediato, è un po’ più difficile trovare delle cose fatte che risaltino all’occhio, però
si stanno concretizzando tante attività.
Circa le attività, il sindaco Telesca ha scelto un approccio alla comunicazione molto “cinematografico”, con tutti quei
video molto curati e pubblicati sui social, in cui è quasi sempre lui il sorridente “protagonista”; quasi alla stregua di un “attore di Hollywood”, dicono i detrattori.
Non si rischia di personalizzare un po’ troppo, di voler diventare la notizia piuttosto che il veicolo della notizia stessa?
Rispetto alla comunicazione sicuramente sono la persona meno adatta per dare una valutazione, perché non sono un addetto ailavori. So per certo, però, che il sindaco ci mette la faccia sull’azione quotidiana che facciamo come amministrazione, quindi io la vedo più come la volontà politica di mettersi in prima linea su ciò che avviene per la città.
Naturalmente, i detrattori guardano piuttosto alla bella presenza del sindaco, che può essere un buon attore in qualche parte cinematografica! (sorride)
Dunque sono invidiosi?
Non lo so, però io le assicuro che all’interno della maggioranza lui è il padre di famiglia che ci mette la faccia nel mentre avvengono cose importanti in città.
Nella sua campagna elettorale lei ha speso molte parole sulla necessità di rendere Potenza una città maggiormente a misura delle persone diversamente abili.
E’ una sensibilità che vivo in prima persona, un po’ per quella che è stata anche la mia vita (perché ho toccato con mano la disabilità);
di conseguenza comprendo la necessità di rendere la nostra città e i nostri servizi alla portata di chi si trova in una situazione non ottimale di vita. Pertanto, con questa sensibilità ho spinto su alcune iniziative che -devo dire- sono state raccolte da subito e con il voto di maggioranza e opposizione. Segno evidente che quella sensibilità appartiene a tutti. C’è in campo, tra l’altro, la mia proposta della “disabilty card” , che attraverso una convenzione col Ministero renderà fruibili
degli spazi cittadini ai diversamente abili.
In ogni caso, qui a Potenza c’è una necessità che non riguarda soltanto loro: se uno pensa al trasporto urbano, non è funzionale. E in questo senso l’assessore Giuzio sta lavorando tanto per creare le condizioni per rendere il servizio efficiente al punto che il cittadino possa pensare di usarlo.
…e infatti adesso il cittadino non ci pensa proprio…
Per chi ha poi una disabilità, provare a utilizzare un mezzo pubblico è impossibile.
Sicuramente lei sa che era stato finanziato un progetto per rendere fruibili i mezzi pubblici con l’avviso di chiamata, con le fermate e l’avviso di arrivo del pullman, ma non è stato mai messo in campo, e di conseguenza magari un non vedente non ha mai potuto utilizzare un mezzo pubblico. Sono quelle
piccole attenzioni che vanno attivate anche a favore di chi oggi ha problemi e magari vive anche nella solitudine, e pertanto ha ancora più bisogno di servizi efficienti.
Lei ha toccato un tasto dolente, la solitudine che spesso attanaglia i nostri anziani, abbinata purtroppo anche a una crescente povertà.
C’è un aumento drammatico di solitudine, legato a situazioni altrettanto drammatiche i economia precaria. E’ un discorso legato allo spopolamento, alla necessità di mettere in campo delle politiche di attenzione per il mondo del lavoro, per le famiglie, per le persone anziane che restano sole in città e che non sono in grado di potersi pagare la casa di cura.
Lei è un esponente di un gruppo di maggioranza, ma c’è comunque qualcosa su cui questa giunta comunale dovrebbe “accelerare”, secondo lei, rispetto a quanto
sta succedendo?
Si sta già accelerando su tante questioni, però tenga presente che io sto toccando con mano le difficoltà che ci sono proprio nella gestione burocratica dell’azione politica; e quindi diventa molte volte un rallentatore di un’azione che potrebbe già concretizzarsi.
Mi sta dicendo che gli uffici comunali non vanno di pari passo con la volontà politica?
Tenga presente che il Comune di Potenza viene da due dissesti e ha una situazione anche dal punto di vista di pianta organica non ottimale;
e ogni anno sarà sempre peggio, perché non possono essere rimpiazzate le persone che vanno in pensione. Questo è il primo elemento. L’altro elemento è sicuramente che
c’è bisogno di una spinta in più, da parte della struttura degli uffici, per poter stare al passo con la politica, questo è evidente. Insomma, gliel’ho detto in modo più elegante (sorride).
Diciamo che me l’ha detto in maniera elegante anche perché siamo in un momento in cui c’è anche questa frizione con la polizia locale, per la faccenda del
“terzo turno”. Pare che la questione sia la carenza di organico. Come se ne esce?
Anche lì c’è la doppia faccia della medaglia, perché c’è una necessità assoluta del terzo turno (c’è una richiesta del Prefetto) e dall’altra parte c’è una necessità di organico e quindi bisogna trovare la giusta soluzione economica per poter garantire il terzo turno.
Lei è in commissione bilancio: le risorse ci sono?
Bisogna trovare le risorse, così come si trovano per fare altro. Ci sono allo studio alcune possibilità per fare assunzioni, e il terzo turno verrà sempre fatto.
E questo ci porta alla ragione alla base di questo discorso, la cosiddetta “malamovida” che sembra riguardare soprattutto il Centro.
Come dicevo, è una richiesta del Prefetto.
Il centro storico è tuttavia affitto anche dal problema dello svuotamento. Sono state fatte tante proposte, negli anni: aumentare i parcheggi, detassare i negozi, dare sostegno a chi decide di vivere e lavorare lì… Lei cosa ne pensa?
Ne abbiamo discusso anche in consiglio comunale; è stato il sindaco a parlare di questa necessità. La prima operazione è provare a portare gli uffici comunali in
centro storico, censire i locali comunali che ci sono e portare finalmente cittadinanza attiva da quelle parti: il grande risultato non è soltanto la persona che va a lavorare in Comune, ma è tutta l’utenza che va a fare le pratiche comunali, ed è un movimento vero, rispetto a un centro storico sempre più vuoto. Dopodiché, ci sono tutte le iniziative già strutturate dal punto di vista culturale per dare vitalità al centro storico, come quelle che erano presenti nel cartellone estivo.
Questione parcheggi: si stanno studiando alcuni sensi unici -in particolare in alcune strade strette e pericolose- per avere più posti a disposizione
e migliorare la viabilità.
Le piacciono le nuove “targhe” in Centro? Diciamo che si può fare sempre meglio, però a me piacciono (sorride).
Da qualche parte avevo letto di una sua proposta, quella di fare un’anagrafe delle antiche botteghe.
Quello è un regolamento che ho presentato in commissione -condiviso con l’assessore D’Andrea, anche lei di Area Civica- e rappresenta l’opportunità di creare l’albo
comunale delle botteghe storiche; potrà dare in futuro (anche attraverso una legge regionale e un albo nazionale) delle possibilità economiche a quelle attività che da tempo creano curiosità e attrazione, anche turistica.
Il rimpasto in giunta si fa? Al momento non è una priorità, non c’è stata nessuna necessità di fare questo tipo di ragionamento in maggioranza. Sicuramente
arriverà il momento in cui verrà messa in discussione anche la necessità di darsi delle sostituzioni, chiamiamole così, all’interno di una squadra, di cui tutti facciamo parte.
“Siamo una squadra fortissimi”??? (cit. Checco Zalone – ndr)Siamo una squadra fortissima, nel senso che stiamo lavorando per renderla, con i risultati,fortissima,
https://youtu.be/Sal1ORF3UJY