No alle ricerche in un’area di 470 Kmq che coinvolge 13 comuni. De Filippo: “Possono cambiare tante cose, non la nostra volontà di tutelare i lucani e lasciar loro il diritto di scegliere” 

 

Prosegue la linea del no a nuove attività petrolifere nelle aree lucane non ricomprese in quelle già oggetto di concessioni. La Giunta Regionale ha adottato questa mattina la delibera di “mancata intesa” per la richiesta di rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi  denominato “Palazzo San Gervasio” avanzata dalla Aleanna Resources LLc riguardante circa 469,90 Kmq, ricadente in 13 comuni della nella provincia di Potenza (Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Ripacandida e Venosa.

            Il provvedimento di giunta prende atto della recente decisione della Corte Costituzionale circa la così detta ‘Moratoria’ ma, in linea con precedenti analoghi provvedimenti, giunge comunque ad esprimere la mancata intesa in virtù di valutazione che riguardano il livello di pregio naturalistico, storico e ambientale dell’area interessata e la compatibilità con la pianificazione energetica regionale. Ma soprattutto, nell’esprimere la mancata intesa, la Giunta ribadisce che “i titoli minerari (vigenti e previsti), occupando più della metà del territorio regionale, creano vincoli e condizionano la programmazione ed il governo del territorio” mentre “la valorizzazione e la protezione dell’ambiente costituiscono obiettivi primari ed ordinari della gestione del territorio, attuata attraverso strumenti di programmazione e pianificazione contenenti azioni di sviluppo sostenibile, che mirano al contenimento del consumo di suolo in ragione delle esigenze ecologiche, sociali ed economiche dei diversi territori”.

            “Possono cambiare molte cose – ha commentato il presidente De Filippo – ma non la nostra volontà di tutelare cittadini territorio e di lasciare le scelte strategiche nelle mani dei lucani”

 

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