Si faccia subito piena luce per spiegare ai cittadini i fatti reali e di chi sono le responsabilità di tutto questo. Leggo sui giornali lucani e apprendo dal Tg3 Rai Basilicata che la magistratura di Potenza ha fatto compiere il 4 luglio scorso delle perquisizioni
presso la redazione del quotidiano on line Basilicata24 e a casa di Michele Finizio direttore editoriale della suddetta testata diretta da Giusy Cavallo.
Leggo e apprendo che la perquisizione è stata ordinata dal pm di Potenza dottoressa Anna Gloria Piccinnini nell’ambito di un’inchiesta che vede indagato lo stesso Michele Finizio per simulazione di reato, danneggiamento e stalking nei riguardi di Giusy Cavallo e di altri giornalisti di Basilicata24.
Rilevo che da vari mesi Basilicata24 ha denunciato atti di minacce, danneggiamenti e intimidazioni di morte nei riguardi dei suoi direttori Finizio e Cavallo e di altri suoi giornalisti e che la testata on line da circa tre anni svolge un lavoro di inchiesta e di denuncia sui temi più scottanti e delicati che riguardano le vicende politiche, economiche, degli incarichi e degli appalti pubblici della Basilicata, con una particolare attenzione ai temi petrolio e rifiuti.
Leggo, infine, che Giusy Cavallo in un editoriale, pubblicato oggi su Basilicata24, afferma: “Ci faccia sapere il pm Piccininni perché è lei, proprio lei, ad occuparsi del nostro caso? Si, proprio lei che nel libro “Sia fatta ingiustizia”, scritto da me e dal collega Finizio, viene accusata di negligenze, superficialità e anomalie nella vicenda giudiziaria raccontata nel volume. E ci facciano sapere i poliziotti che sono piombati in redazione, come mai tanto interesse e ironia su quel libro di cui hanno chiesto anche copia? Qualcuno di loro è citato in quelle pagine, ma di certo non per essere encomiato! Probabilmente, e me lo auguro, per causa di quel libro è aperto un procedimento del Csm nei confronti della Piccininni. Ad ogni modo onestà intellettuale avrebbe imposto una astensione da parte del pm nell’assumere il fascicolo relativo alla nostra vicenda”.
Davanti a questa intricata, inquietante e grave vicenda mi auguro che gli organi competenti istituzionali, giudiziari e politici, facciano, rapidamente e a tutti i livelli, una piena e trasparente chiarezza per spiegare ai cittadini qual è la reale situazione e di chi sono le responsabilità di tutto questo.
Vigilerò, nell’ambito del mio mandato istituzionale di parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle, per fare in modo che nessuno dei soggetti coinvolti subisca soprusi o maltrattamenti pregiudiziali che possano nuocere alla civile convivenza e crescita democratica.
Piernicola Pedicini Europarlamentare del Movimento 5 Stelle
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