Politica ed etica, due facce della stessa medaglia,  a ribadirlo durante una conferenza stampa i consiglieri regionali Rosa e Venezia (Pdl), i quali partendo dal “caso Viti” hanno puntato l’attenzione sul modo di fare opposizione, sulla “retorica del centrosinistra” e sul modo di fare informazione

 

“Il politico e l’opportunità dei comportamenti: il caso Viti e la retorica del centrosinistra lucano”: a discuterne, in una conferenza stampa tenutasi  presso il palazzo del Consiglio regionale, i consiglieri del Pdl Gianni Rosa e Mario Venezia.

Al centro dei lavori un’ampia riflessione sulla relazione fra etica e politica. Partendo dal caso dell’incarico di consulenza affidato dal senatore a vita Emilio Colombo all’assessore Vincenzo Viti, i due consiglieri hanno prima di tutto espresso l’apprezzamento per l’‘uomo’ ed hanno precisato che “si tratta di una questione puramente politica, completamente scevra da sterili personalismi”.

Alla presenza dei due vice coordinatori del Pdl, Luigi Modrone e Pasquale Pepe, e del responsabile del Pdl nel Forum giovanile, Canio Sinisi, i due consiglieri regionali hanno ribadito la richiesta di dimissioni dell’assessore regionale al Lavoro in seguito alla notizia pubblicata dalla stampa sul suo compenso come collaboratore del senatore Colombo e posto sotto la lente d’ingrandimento “il ‘sistema’ che esiste in Basilicata fatto di caste”, i differenti punti di vista all’interno dello stesso Pdl lucano e il modo di fare informazione di alcune testate giornalistiche. “Un modo di informare, di una parte della stampa, che a noi, talvolta, appare attaccata al sistema politico, non libera, poco pronta ad approfondire le grandi questioni che attanagliano la nostra società, questioni tante volte da noi portate alla ribalta”. “Sicuramente – ha sottolineato il consigliere Venezia – è da riconoscere il ruolo di pungolo svolto in diverse occasioni da quotidiani locali su tematiche di grande interesse ma ciò che noi auspichiamo, in questa battaglia di libertà che stiamo conducendo, è che non vi sia più quell’‘assordante silenzio’ purtroppo registrato in questi ultimi tempi e che si possa fare informazione senza distorsioni”.

Il consigliere Rosa si è soffermato sulle critiche mosse al loro modo di fare comunicazione (manifesti 6×3 costruiti con ironia), “tipologia – ha precisato – ampiamente utilizzata a livello nazionale e, invece, stranamente non apprezzata a livello locale”; ha puntato il dito sull’intento di molti “di creare chiacchiericcio allo scopo di distrarre l’opinione pubblica”; ha messo in discussione “il ‘sistema Basilicata’ e il silenzio che si vuole imporre su quanto accade in regione per spostare l’attenzione”; ha ricordato “i problemi di tanti lavoratori in cassa integrazione”. “Non siamo certo noi il problema – ha affermato Rosa mostrando le dichiarazione della situazione patrimoniale sua e di Venezia – la nostra è una situazione trasparente e non ricattabile.” “Viti – ha concluso – per la carica che ricopre rappresenta un simbolo e i simboli sono importanti. Viti deve provare a risolvere i problemi di chi il lavoro non lo ha mai avuto o di chi rischia di perderlo”.

“Siamo qui per fare il nostro lavoro di consiglieri dell’opposizione, un’opposizione non soft e, per farlo – ha sottolineato Venezia – dobbiamo rompere il silenzio non solo della stampa, non solo del centrosinistra ma anche di una parte del Pdl, siamo qui per fare una politica diversa, per ribadire che chi vuol fare politica deve fare attenzione all’etica, siamo qui per dire che ci sentiamo uomini liberi e che in questo sistema, a dir poco scandaloso, noi non ci stiamo. Un problema di moralità di cui i presidenti del Consiglio regionale e dell’Esecutivo lucano non possono non occuparsi. All’interno del Pdl – ha poi precisato concludendo – non vi è rottura ma semplicemente diversità di vedute”.

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