Le Unità Speciali Covid-19 dell’Asp sono state istituite la settimana scorsa nella Provincia di Potenza con l’obiettivo di supportare la rete della Medicina di Base. L’attività di sorveglianza sanitaria resta in capo ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta e, in questo schema, le Unità Speciali concorrono al potenziamento delle attività di monitoraggio clinico sul territorio attraverso triage telefonici e, all’occorrenza, attraverso visite a domicilio.
“Abbiamo ritenuto di costituire e potenziare il numero delle squadre sul territorio deputate all’effettuazione dei tamponi in un raccordo molto stretto con le USCO per collocare tutte le attività riconducibili alla sorveglianza sanitaria in un quadro unitario ed omogeneo”, ha affermato il direttore generale dell’ASP, Lorenzo Bochicchio.
Un dato indicativo del progetto: soltanto nella giornata di ieri, in Provincia di Potenza, sono stati effettuati 300 tamponi.
“La macchina organizzativa che abbiamo progettato e realizzato ha una potenzialità notevolissima di azione – ha affermato Bochicchio – In questo momento scontiamo un fattore limitante, un problema non soltanto locale ma che interessa il mondo intero: vi è un numero limitato di tamponi e di dispositivi di sicurezza. Questo ovviamente circoscrive e depotenzia in parte l’azione delle Unità Speciali. Devo dire con nettezza che i DPI sono stati assicurati a tutti gli operatori delle USCO per permettere loro di operare in massima sicurezza”.
E a proposito dei tamponi Bochicchio ha detto: “Considerando la limitatezza del momento, stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità per approvvigionarci di un numero maggiore. C’è anche da dire che i criteri epidemiologici, quindi i target da assumere a riferimento ai fini della effettuazione dei tamponi, devono essere calibrati e sagomati sulla disponibilità di risorse”. “Oggi – ha aggiunto il direttore generale – stiamo tamponando in maniera preponderante i cittadini sospetti Covid-19, i conviventi di cittadini positivi ed abbiamo avviato un’operazione molto importante di mappatura dei reparti di lungodegenza e delle Residenze Sanitarie Assistite della nostra Azienda nonché delle case di riposo e case di cura pubbliche e private”.
“Le Unità Speciali Covid-19 funzionano in questo modo – ha spiegato il direttore del Distretto della Salute di Potenza, il dottor Sergio Maria Molinari – il medico di medicina generale o la continuità assistenziale arruola gli utenti che sono positivi o paucisintomatici i quali rientrano in un programma di monitoraggio. Questi pazienti vengono inquadrati da un punto di vista clinico epidemiologico e viene dato loro un punteggio su scala internazionale. Si cercherà ovviamente di mantenere questo punteggio nel range di accettabilità ma se le condizioni del paziente dovessero peggiorare questo verrà monitorato in modo differente anche con presidio diagnostico, con saturimetria, elettrocardiografia o quant’altro possa essere occorrente al suo domicilio. Qualora dovesse complicarsi ulteriormente la scala, esaurita la terapia, il paziente potrà essere avviato all’ospedalizzazione”, ha concluso Molinari.
Il range di età dei pazienti sotto osservazione delle Unità Speciali va da 0 a 100 anni in base ai casi registrati. Attualmente sul territorio ASP sono attive sei postazioni USCO ubicate nelle sedi dei Distretti (Venosa, Melfi, Villa d’Agri, Senise, Lauria) e una a Potenza con personale doppio. Complessivamente sono impegnati 55 medici e due/tre infermieri a turno, per due turni giornalieri.
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