A margine del primo appuntamento di #Percorsoinnovazione, organizzato da T3 Innovation Basilicata il 25 gennaio a Casa cava     (Matera) sul tema delle Industrie culturali e creative, il Cluster Basilicata Creativa traccia un primo bilancio e condivide alcune riflessioni importanti su come creatività e nuove visioni possono arricchire la nostra regione, a partire dal tessuto socio-economico fino a mutare in meglio l’ecosistema culturale e imprenditoriale lucano.

Il settore delle industrie culturali e creative rappresenta un sistema variegato di imprese e organizzazioni in forte crescita, sia a livello nazionale che europeo, anche grazie alla regolamentazione normativa ed ai programmi di sostegno economico messi in campo dalla Commissione Europea. Non ci stancheremo mai di far notare quanto siano positivamente impattanti per un territorio le imprese e gli organismi di ricerca che operano nei settori delle nuove tecnologie, del design, del patrimonio culturale, dell’audiovisivo, della comunicazione e delle performing art. La presenza di queste realtà deve poter essere contaminante per altri settori strategici come ad esempio il turismo, l’artigianato, l’agrifood o l’edilizia.

Dall’incontro è emerso quanto sia complesso stimolare l’innovazione o la diversificazione nei settori produttivi tradizionali, specie nella valorizzazione dei beni culturali di un territorio. Ad oggi l’Italia non riesce a potenziare il settore dei Beni Culturali e della valorizzazione dei territori, che non riescono a decollare e a generare l’enorme potenziale ricchezza che ci si aspetterebbe. La causa sono una serie di problematiche ben note: si va dalla presenza ingombrante delle istituzioni fino alla debolezza del tessuto imprenditoriale, che è fatto per lo più di micro realtà che non hanno la forza di generare investimenti e processi di crescita considerevoli.

L’innovazione è un fenomeno complesso, che richiede diversi ingredienti: serve capacità di interagire con altri settori, facendosi contaminare e provando a costruire nuove idee e nuovi progetti, ma serve anche saper sperimentare, testare nuovi prototipi e nuovi servizi, aprendosi a nuove collaborazioni, specie con il mondo della ricerca.

Per questo sono nati i Cluster regionali, per questo è nata Basilicata Creativa, perché ricercatori e imprenditori possano condividere nuovi percorsi e nuove visioni, poiché spesso le imprese non hanno la forza di fare ricerca e sviluppo e gli organismi di ricerca non colloquiano con il tessuto imprenditoriale.

Altro punto fondamentale è che la Basilicata, pur conservando le criticità dovute alle carenti infrastrutture, ha saputo acquisire una buona visibilità a livello nazionale e internazionale e gode sia di un prezioso patrimonio antropico e naturale, ma anche della presenza di molte imprese che rappresentano un’eccellenza nei settori delle industrie culturali e creative. Tutto questo anche grazie allo sforzo congiunto per esprimere la  capitale europea della cultura.
 Inoltre, il lavoro costante dell’UNIBAS, dell’IBAM CNR e di altri organismi di ricerca a vantaggio del territorio lucano, può essere il punto di svolta per innovare e internazionalizzare, creando nuovi progetti pilota, per rendere la regione più attrattiva ma anche per esportare modelli e servizi innovativi.

La differenza per un futuro migliore, sta proprio nel modello dei Cluster: bisogna sfruttare le occasioni di finanziamento messe in campo dalla Regione, dai PON Nazionali o dai bandi della Commissione Europa per generare progetti condivisi, integrati, che favoriscano la contaminazione tra le imprese e il mondo della ricerca e costruiscano nuove opportunità di crescita per i territori della Basilicata, questo anche in sinergia con i Comuni lucani. 
La logica clientelare che sempre più spesso ha contraddistinto le dinamiche di finanziamento pubblico, deve attenuarsi se vogliamo crescere e diventare competitivi nei mercati internazionali. Bisogna puntare sulle eccellenze e su progetti innovativi e di frontiera, dando valore prima di tutto a quelle imprese che hanno dimostrato di essere competitive e che sono quindi già in grado di ottenere risultati nel breve periodo. Si creerebbe così un ecosistema favorevole e attrattivo, anche per quelle realtà imprenditoriali che magari non sono oggi nelle condizioni di costruire nuovi percorsi di crescita. 
Altro dato interessante è che non sono le dimensioni di una impresa o di un organismo di ricerca a fare la differenza, ma sono le persone e la loro propensione al cambiamento e all’innovazione. 

Questo vale anche per la politica, che non può più accontentarsi di vecchie dinamiche di partito o, peggio ancora, di potere, per scegliere i propri rappresentanti: servono persone che racchiudano competenza ma anche passione e visione. Da questo punto di vista il percorso della Smart Specialization Strategy (S3) è un ottimo inizio, un percorso che, se governato bene e in stretta collaborazione con i Cluster, può generare progetti innovativi che sapranno potenziare la presenza della Basilicata nei mercati nazionali e internazionali per i prossimi 20 anni almeno, dando un ruolo forte al nostro territorio, specie in materia di industrie culturali e creative e/o di turismo, aerospazio, bio-economia, energia e auto-motive.

Il percorso di Matera2019 ci insegna che i lucani non devono mai smettere di sognare, non devono accontentarsi di sterili ripartizioni assistenzialistiche e non devono accontentarsi di poco e subito, ma devono cambiare la loro visione per il futuro, cercando di investire in progetti e percorsi di lungo respiro.

Ai lucani non manca il coraggio di essere imprenditivi ed è questo il momento giusto per pensare a investire nel futuro, piuttosto che a sopravvivere nel presente, anche se questo può comportare maggiori sacrifici.

Il Cluster Basilicata Creativa lavorerà affinché, i progetti che costruiremo insieme con le imprese e il mondo della ricerca lucano, siano orientati a valorizzare le eccellenze, consolidando esperienze pregresse e costruendo nuove traiettorie utili a tutte le aziende associate ma anche al sistema della ricerca lucano, valorizzando al meglio la Basilicata e garantendo notevoli impatti socio-economici sui territori.
Ci auguriamo dunque che le Istituzioni preservino e valorizzino il ruolo dei Cluster legato all’innovazione e all’internazionalizzazione: per questo motivo, Basilicata Creativa si propone come tavolo regionale di riferimento per le politiche strategiche nei settori della cultura e la creatività, avendo al suo interno tutte le competenze che in questo momento sono titolate ad accogliere con responsabilità e professionalità questo percorso importante di sviluppo della regione, per potenziare al meglio la creatività e la cultura lucana e renderla internazionale e altamente produttiva, facendo “arricchire” la Basilicata e i lucani.

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