Luedi Srl, società editrice dall’anno 2002 de “il Quotidiano della Basilicata” e prima realtà editoriale di questa regione per numero di dipendenti e, in particolare, di giornalisti assunti a tempo indeterminato,
sta affrontando sin dall’anno 2009 la crisi
congiunturale di questo Paese, e del settore editoriale più nello specifico, senza aver
mai ricevuto il pur ricercato sostegno da parte delle Istituzioni e delle realtà
imprenditoriali lucane, riuscendo a garantire negli anni la presenza in edicola di una
Testata di informazione locale libera ed autorevole.
Tutto ciò, con ogni sforzo diretto della società editrice ed avendo sempre evitato
riduzioni di personale, anche ricorrendo, ove possibile, al sostegno degli
ammortizzatori sociali come misura alternativa alle stesse e subendo annualmente
pesanti perdite economiche che i soci della Luedi hanno sin qui voluto e potuto
ripianare.
Recentemente, in presenza di un trend di vendite di copie e pubblicità sempre più
depresso e, nonostante, gli importanti investimenti in innovazione tecnologica,
effettuati a totale carico della scrivente società, che hanno reso possibile alla nostra
Testata di conseguire la leadership regionale per indici di lettura e contatti unici
(anche certificati da una ricerca indipendente commissionata dalla Regione
Basilicata), ma che non hanno apportato significativi incrementi di ricavi, come
accade nel Mondo per tutte le società di informazione in questa delicata fase di
transizione, la Luedi di intesa con l’unanimità del corpo redazionale ha proposto la
fornitura di un service per i contenuti di cronaca locale a società terza per garantire la
presenza in edicola di una qualificata informazione con l’edizione lucana de “il
Quotidiano del Sud”.
I ricavi che vengono garantiti per la fornitura del service sono contrattualmente
convenuti in modo proporzionale ai ricavi dell’edizione ed ai contributi del
Dipartimento per l’Editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che,
purtroppo, sono erogati in misura ridotta rispetto a quanto spettante.
In ragione di quanto sopra, e non potendo sopportare ulteriori perdite, la Luedi, di
intesa con le Organizzazioni Sindacali di categoria, al tavolo istituzionale presso la
Regione Basilicata, dopo lungo confronto nel corso dell’anno appena trascorso, ha
sottoscritto, in data 26 novembre 2015, un accordo per CIGS per cessazione di
attività per 12 mesi per scongiurare l’immediato licenziamento di tutto il personale.
Quale diretta conseguenza dei fatti sopra riportati, l’assemblea dei soci della Luedi, in
data 21 dicembre 2015, si è trovata nella condizione obbligata di adempiere ad un
preciso dettato del Codice Civile che impone ai sensi del comma 4 dell’art. 2484 la
messa in liquidazione della società nominando all’uopo un liquidatore, il quale pure
ha il preciso obbligo di legge di tutelare il patrimonio aziendale evitando attività che
implichino perdite fino alla liquidazione della stessa o all’intervento di fatti nuovi che
possano permettere la revoca della liquidazione.
Nell’immediatezza, il precedente legale rappresentante della società convocava
un’assemblea dei lavoratori per informare gli stessi della nomina di un nuovo organo
amministrativo e per anticipare pure quanto successivamente il liquidatore stesso
provvedeva a formalizzare con nota del 30 dicembre 2015.
In tale nota, i giornalisti ed i poligrafici della Luedi erano informati della possibilità.
in alternativa alla CIGS a zero ore, di proseguire il service per un altro anno
contrattuale attuando dal 1 gennaio 2016 la CIGS con una consistente riduzione
media dell’orario di lavoro per garantire, da una parte, l’equilibrio economico tra costi
e ricavi e, dall’altra, il mantenimento di tutta la forza occupazionale nel rispetto
dell’accordo del 26 novembre 2015.
Purtroppo, in una concitata, inesatta e confusa corrispondenza proveniente da varie
componenti aziendali, si percepiva, da parte del liquidatore della società, la
subordinazione di una risposta da parte dei lavoratori all’esito di un tavolo
istituzionale con i Sindacati e la Regione che non consentiva al predetto liquidatore di
poter assumere, entro la convenuta data contrattuale del 10 gennaio u.s., un impegno
contrattuale per il nuovo anno di service in quanto fortemente esposti al rischio di una
possibile azione di danno in caso di malaugurato esito negativo del Tavolo Sindacale
a quel momento annunciato, ma non convocato.
Per quanto sopra, e nell’interesse primario dei lavoratori tutti, il liquidatore
provvedeva a congelare fino al 31 gennaio p.v. il rinnovo del contratto di service
(come da copia PEC allegata alla presente ed inviata a tutti i lavoratori della Società),
non potendo evidentemente assumere impegni diversi fino alla convocazione del
Tavolo Sindacale ed in modo da garantire la possibilità dal 1° febbraio p.v. di
ripristinare il service annuale all’esito del predetto Tavolo.
Ancor prima, il liquidatore dava la propria disponibilità a partecipare al Tavolo
successivamente convocato per la data di domani, 19 gennaio, presso il Dipartimento
Politiche di Sviluppo della Regione Basilicata e per il quale si confida che tutte le
parti sapranno individuare le migliori soluzioni nell’interesse dell’integrità aziendale e
dei lavoratori.
Cordiali saluti. Luedi Srl
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