Fenice, si va allo sciopero. Il 24 febbraio 8 ore di fermata per protestare contro le scelte unilaterali dell’azienda. Si terrà anche un presidio davanti ai cancelli del termovalorizzatore 

L’assemblea dei lavoratori di Fenice ha confermato lo sciopero del 24 febbraio annunciato venerdì scorso dalle segreterie regionali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic. Gli addetti del termovalorizzatore incroceranno le braccia per otto ore su tutti e tre i turni (a partire dalle 6) e presidieranno i cancelli del sito dalle 8. Dunque a nulla sono valsi i due incontri che si sono tenuti nella scorsa settimana in Confindustria per venire a capo della vertenza e trovare una soluzione condivisa per la gestione della crisi dell’impianto. Fenice, che dichiara passività importanti, “dopo l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria, ha preceduto – denunciano i sindacati – in modo unilaterale, intervenendo pesantemente sul salario, con l’azzeramento di quello aziendale, e riorganizzando le squadre”. Netta l’opposizione di Fim, Fiom, Uilm e Fismic che chiedono di “ripristinare la composizione delle squadre quale condizione per continuare il confronto di merito sulle soluzioni, anche transitorie, da individuare per affrontare questo periodo di crisi, accogliendo anche l’invito avanzato dal Prefetto di Potenza nell’incontro del 20 gennaio scorso”. I sindacati propongono inoltre di ricorrere allo strumento dei contratti di solidarietà in sostituzione della Cigs perché, spiegano, “meglio capace di ridistribuire i sacrifici derivanti dalla riduzione dei carichi di lavoro”.

 

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