–La nostra emergenza non è strutturale ma organizzativa
Credo che al di là di ogni altra valutazione sia evidente a tutti che all’appuntamento con l’emergenza del coronavirus la Basilicata si è trovata impreparata. Una impreparazione più legata a limiti gestionali e organizzativi che a carenze di strutture.
Invece di concentrarsi a costruire nuovi ospedali, quando quelli disponibili sono vuoti e quelli da riconvertire ancora in alto mare, sarebbe stato meglio finalizzare risorse ed energie al potenziamento del personale sanitario e delle specifiche professionalità di cui il sistema sanitario aveva necessità. Ben vengano le mura e i macchinari, ma occorre chi li sappia gestire.
Abbiamo chiesto a più riprese di procedere a fare le assunzioni di personale medico e sanitario ricorrendo alle deroghe e alle risorse messe a disposizione dal governo.
E invece il direttore generale dell’ospedale San Carlo ha ben pensato di sguarnire la rianimazione e la terapia intensiva di anestesisti, dando assenso a comandi in piena emergenza, nascondendosi dietro alle norme come se la discrezionalità nelle scelte fosse chiamata in causa solo ad intermittenza. E in tutto questo caos si è anche provato a scaricare tutte le criticità sul personale medico della terapia intensiva e rianimazione, chiamando primari in pensione, di fatto delegittimando gli operatori e creando scompiglio e divisioni interne. Invece di sostenere il proprio personale lo si è mortificato ed umiliato.
Gli operatori sono stati mandati allo sbaraglio senza adeguati e sufficienti strumenti di protezione individuale, procedendo tardivamente agli acquisti di dpi.
Abbiamo dovuto denunciare ogni giorno l’inosservanza delle più elementari norme di sicurezza per i dipendenti e per il personale ausiliario e i lavoratori degli appalti. E di risposte alle nostre richieste ne sono arrivate ben poche.
Dirigere una azienda significa, al contrario, dare risposte e voce al personale e ai cittadini, non trincerarsi nella torre di avorio contro tutto e tutti. I fatti rimangono sempre fatti e non c’è alcuna azione intimidatoria e comunicazionale che possa cambiarli.
Angelo Summa
Segretario generale Cgil Basilicata
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