Dopo l’accorato appello dell’artista, “Dea” è ritornata a far bella mostra di sé nella rassegna allestita nel supportico abbadia di Banzi.Un ladro pentito o una bravata di qualche giovane in vena di spavalderia? Un quesito senza risposta, che non è al primo posto nei pensieri di Giuseppe Ligrani, felice della positiva conclusione della vicenda.
E’ risaputo che ogni artista è legato alle sue creazioni, intagliate, plasmate con amore dalle proprie mani, permeate di sentimenti, turbamenti e trepidazioni che rendono esclusiva ogni opera, ma nello stesso tempo capace di diffondere e comunicare emozioni a quanti la osservano.
L’artista Giuseppe Ligrani ringrazia di cuore il ladro pentito ricordandogli che ha fatto la cosa giusta restituendo “Dea”, che è tornata ad essere oggetto di ammirazione, privilegio, non più individuale, ma corale di quanti sono attratti dal fascino dell’arte.
La mostra “Nel passato le radici del presente, nel presente il seme del futuro” resterà a Banzi fino al 10 settembre per poi si spostarsi a Vaglio di Basilicata.
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