sagra_della_carchiola La Carchiola”: Prodotto tipico aviglianese; La “Carchiola” ha origini molto lontane. Le prime coltivazioni di “granturco”(racconti tramandati da testimonianze popolari da generazioni), risalirebbero al periodo dell'acquisto del feudo di Avigliano dai Doria di Melfi (che ottennero anche il titolo di Duca di Avigliano). Coltivazione tentata data l'aridità del terreno adibito a coltivazione da terreni incolti e dissodati, aridi e non sempre generosi nella coltivazione di ortaggi e frumenti dovuto anche dall'altitudine dal livello del mare. Dopo i primi esperimenti di coltivazione di granturco ed i buoni risultati ottenuti nei confronti del resto delle altre coltivazioni, il suo vasto impiego alimentare in zootecnia e scoperto il variegato utilizzo nell'alimentazione umana, anno per anno aumentano le estensioni di terreno adibito a questo tipo di coltivazione. Dai primi utilizzi della farina ottenuta dalla molitura con mulini ad acqua dei semi di granturco, le massaie, una volta impastata la metteva a cuocere sotto una coppa di ferro ricoperta dalla brace che si otteneva dal fuoco domestico, era il modo più semplice per prodursi un alimento simile al pane (non possibile per tutti dato i lunghi periodi di carestie) e guadagnare tempo prezioso per il lavoro sia nei campi che domestici che avrebbe perso invece per andare a cuocere il pane all'unico forno della comunità, senza calcolare che non era solo il tempo per la cottura che si perdeva ma bensì la lunga preparazione che occorreva per l'impasto e la lievitatura. Questo prodotto ed il metodo in cui veniva cotto, si identificato come la “fucazzà r' cic' sotta à la coppa”, alimento comune come pane dei poveri, alimento principale usato ampiamente nell'Italia Meridionale da poveri contadini nei periodi di gravi carestie, anche se in alcune zone e da famiglie un po più benestanti, veniva impastata con abbinamenti di alcuni ingredienti, come l'uva candita, pezzi di lardo di maiale, ecc…

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