Creatività a briglie sciolte e differenti forme e stili d’arte per raccontare il fenomeno brigantaggio.
La dicotomia cafoni-galantuomini, la protesta delle società meridionali sconvolte dalla miseria e dai soprusi delle truppe regolari piemontesi, i sanguinosi scontri, rivivono nelle ottantaquattro opere della mostra “Il brigantaggio visto dagli artisti di Puglia e Basilicata” ,da domani e fino al prossimo 25 settembre, a Cancellara (Palazzo municipale – via Vittorio Emanuele). L’allestimento di quadri, totem, statuette e vasetti sarà aperto al pubblico tutti i giorni (lun. – ven. 10/12; mar.- gio. 17-19; sab. e dom. 18-20). Sono sedici gli artisti pugliesi e lucani (P.Ciliento, V.Claps, M.Damiani, N.Filazzola, D.Fiorelli, E.Gallo Maresca, A.Grassi, B.Labianca, A.Laurelli, D.Linzalata, F.Lovisco, A.Masini, V.Matera, R.Montemurro, G.Orioli e N.Tullo) di diversa provenienza pittorica e creativa (postimpressionisti e concettuali, ludici, neoclassici e metafisici) che hanno trattato il fenomeno affascinante del mondo del brigantaggio, di briganti, soldati e contadini. Le opere ripercorrono la storia delle regioni del Mezzogiorno continentale che, fin dall’estate del ’61, erano attraversate da bande irregolari, dove i briganti veri e propri si mescolavano ai contadini insorti, agli ex militari borbonici, ai cospiratori legittimisti italiani e stranieri.
giovanna colangelo
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