Ancora una volta i lavoratori che operano alla costruzione del sito della Total sono costretti a presidiare il cantiere per difendere il proprio posto di lavoro,  

 

romaniello; pieno sostegno ai lavoratori e maggior protagonismo della regione

Ancora una volta i lavoratori che operano alla costruzione del sito della Total sono costretti a presidiare il cantiere per difendere il proprio posto di lavoro, sia quelli delle aziende elettromeccaniche che dei servizi per responsabilità riconducibili alla assenza di una intesa, come rivendicato dai sindacati, finalizzata in occasione del cambio di azienda a garantire il passaggio della forza lavoro.

Non è tollerabile che puntualmente, ad ogni cambio di appalto si mettano in discussione i livelli occupazionali e la garanzia al prosiego del rapporto di lavoro dei lavoratori già occupati a partire da quelli lucani.

Esprimo pieno sostegno all’iniziativa assunta dai lavoratori e dai sindacati. La Regione convochi d’urgenza le parti, coinvolgendo anche gli enti locali della zona e si faccia carico di pretendere dalla Total il rispetto delle giuste rivendicazioni dei lavoratori a conservare il posto di lavoro.

Non è tollerabile l’atteggiamento delle aziende subentranti tendente a determinare contrapposizioni fra lavoratori di diversi territori. La Total deve farsi garante delle esigente del territorio. Un territorio che si è fatto carico con la sottoscrizione dei due accordi con ENI e Total delle esigenze del Paese e che sia il Governo Nazionale che le compagnie puntualmente non ne tengono conto.

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