ELEZIONI, VOLT PER LA PRIMA VOLTA CON UN PROPRIO CANDIDATO PRESIDENTE DI REGIONE. PRIMO PUNTO DEL PROGRAMMA: RITORNO ALLA DENOMINAZIONE “LUCANIA” AL POSTO DI “BASILICATA”

Follia: “Riprendiamoci la storia, la memoria e l’identità per farne la leva della rinascita anche economica della regione”

Un candidato di Volt alla presidenza di una regione italiana: succede per la prima volta in Basilicata, dove il partito paneuropeo ha deciso di correre alle prossime elezioni regionali con un polo in cui sarà presente almeno un’altra lista civica, mentre sono in corso interlocuzioni anche con altre forze politiche; escluse, invece, alleanze con le coalizioni di centrodestra o centrosinistra.

Il candidato designato è Eustachio Follia: materano; classe 1970; giornalista professionista; coordinatore regionale di Volt Basilicata. Follia ha deciso di iniziare il percorso di avvicinamento alla campagna elettorale con notevole anticipo: già da dieci mesi è in corso l’iniziativa “Volontari per Volt”, per costruire una rete di attivisti pronti a fare campagna in tutta la regione; si lavora al programma, che sarà annunciato attraverso varie fasi di avvicinamento all’inizio ufficiale della campagna elettorale.

Il tema di partenza riguarda i caratteri identitari di una regione in cui il fenomeno dello spopolamento rappresenta una vera e propria emergenza, nonostante le enormi risorse e potenzialità che possiede: la proposta di Volt è il ritorno alla denominazione “Lucania” al posto di “Basilicata”.

“La nostra regione – spiega Follia – ha un nome, Basilicata, ed un etnonimo, lucani, che nulla hanno in comune tra loro. Hanno provato a chiamarci basilicaioti e basilicani, basilischi, basilicatesi e basilicatini. Ma siamo sempre stati lucani, e lo siamo ancora. Lo statuto regionale prevede, esclusivamente, l’uso del vocabolo “lucani” per identificare i suoi abitanti rifacendosi alla denominazione “Lucania” che fu ufficiale dal 1932 al 1947 (oltre a identificare l’antica regione che però aveva confini differenti). Questa doppia denominazione crea senz’altro confusione e mette in crisi la forza identitaria della regione: tanto in relazione alla appartenenza identitaria dei cittadini lucani, quanto relativamente alle possibilità di promozione territoriale in termini notorietà, riconoscibilità, simbologia e segni che attribuiscono significati e valori”.

Un bisogno – quello dell’identità regionale – sancito anche dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa (l’istituzione che rappresenta le Regioni e gli enti locali dei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa) che ha approvato una specifica risoluzione (n. 268 del 2008) che dichiara: “Rientra in particolare nell’ambito delle responsabilità delle autorità regionali il compito di sviluppare, promuovere e tutelare le identità culturali delle loro regioni. Un’identità forte e dinamica è della massima importanza per lo sviluppo e la vitalità di una regione”.

“Viviamo in Basilicata, ma siamo ancora Lucani – prosegue il candidato presidente -. E’ per questo che Volt nel proprio programma inserisce il ritorno alla denominazione “Lucania” in luogo di “Basilicata”. Una questione che, come si è detto, non è fine a se stessa, ma ha importanti implicazioni sociali ed economiche. Al di fuori dei confini nazionali, nessuno conosce il nostro territorio come Basilicata, e questo pone problemi addirittura insormontabili per ogni politica di promozione e marketing territoriale. Del resto, la Lucania è sempre esistita ed esiste ancora, come Terra di Lupi, Terra di Boschi e Terra di Luce; per questo – conclude Eustachio Follia – dobbiamo riprenderci la nostra storia, la memoria e l’identità per farne la leva per la rinascita anche economica della nostra regione, la Lucania.

 

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