di aver chiesto con una direttiva alle aziende sanitarie di riaprire tutte le attività ambulatoriali.
Secondo la scrivente segreteria l’assessore parla senza conoscere o facendo finta di non sapere la reale situazione in cui versa la ASM perché le sue dichiarazioni vanno nel senso opposto rispetto a quello che realmente accade nell’azienda materana, dove al momento tutto tace. Addirittura con una nota del 26/08/2020 il Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza decide di chiudere tutte le attività operatorie programmate per carenza cronica di anestesisti, ma aggiungiamo noi anche di infermieri e oss che sono ormai spremuti all’osso ed è bastato un solo caso di paziente ricoverato nell’area Covid per far saltare il banco. Intanto l’assessore Leone mette a disposizione soldi per prestazioni aggiuntive da erogare solamente al personale medico. E gli operatori sanitari del comparto? Infermieri, tecnici di radiologia, laboratorio, logopedisti, fisioterapisti e oss che faranno? Come al solito sono figli di nessuno.
Con una nota chiederemo alla ASM di predisporre un bando per richiedere le adesioni dei professionisti sanitari del comparto che vogliono partecipare alle prestazioni aggiuntive per recuperare le attività e le prestazioni arretrate, sempre che ci sia qualcuno disposto a farne.
Ed è anche per questo che chiediamo alle istituzioni regionali di rivedere il costo delle prestazioni aggiuntive per il personale del comparto perché la differenza con il personale medico ci sembra esagerata, perché, mentre ai medici vengono riconosciute 60 euro/ora al personale del comparto composto da infermieri, tecnici di laboratorio e tecnici di radiologia e oss vengono riconosciute dall’ASM appena 20 euro/ora.
Anche su questo aspetto la Regione Basilicata ci deve spiegare la differenza con i nostri colleghi dell’ospedale San Carlo, perché a loro vengono riconosciuti 27 euro/ora. Questi e tanti altri problemi attanagliano la nostra Sanità, quindi la domanda che sorge spontanea è: sarà tutto voluto? Non sarà per caso che dietro vi è una regia che vorrebbe evidenziare i problemi delle nostre strutture per legittimare la nascita della nuova azienda unica? In tutto questo marasma a farne le spese sono i cittadini che non potendo ricevere le giuste cure si rivolgono alle strutture della vicina Puglia aggravando il già pessimo risultato dell’emigrazione sanitaria. Se non si risolveranno a breve questi e altri problemi come la carenza di materiale sanitario chiederemo agli operatori del comparto della Sanità di incrociare le braccia.

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