pino-loricato_2“L’amore per il bello, che ha spinto molti turisti extraregionali, nel periodo pasquale, a visitare la nostra regione e a far registrare il “tutto esaurito” in molte sue realtà, invita ognuno di noi a prendere piena coscienza del patrimonio proprio della Basilicata, ma soprattutto del potenziale che ancora è latente”. Roberto Falotico, coordinatore regionale della Margherita di Basilicata, fa il punto sul lavoro svolto fin qui per rendere duraturi e crescenti i dati positivi del turismo lucano e su quello che ancora è doveroso fare. Promozione del territorio e tutela dello stesso, piena fruibilità dei percorsi turistici e offerta sempre più qualificante. E’ di questa cartina stradale, fatta di percorsi che mettano in rete un intero territorio e non singoli siti, che abbiamo bisogno. Eviteremo, così, il perdurante fenomeno di un turismo “mordi e fuggi” e massimizzeremo la capacità di ricadute positive della permanenza prolungata del turista. “In questo progetto di esaltazione della Basilicata turistica, – continua Falotico – un invito voglio rivolgerlo proprio ai miei corregionali e proprio in una data che registra indicatori positivi e stimolanti per gli sforzi che faremo in futuro: conoscete e visitate con interesse e curiosità i tanti siti della regione”. Un turismo endogeno rilevante permetterebbe di accrescere la nostra coscienza di popolo e la nostra conoscenza della regione, garantirebbe risorse costanti, indispensabili ai nostri piccoli numeri e imprimerebbe all’offerta lucana, sempre più apprezzata sui mercati nazionali ed internazionali, e ricchissima e variegata: castelli, siti di interesse archeologico, naturalistico, parchi, laghi e montagne, la forza propulsiva necessaria ad attrarre nuove fette di mercato. La promozione che la nostra regione sta attivando, assieme alle attenzioni che i mass media ci riservano, da Linea Verde nel giorno di Pasqua al mensile di Alitalia Ulisse, devono essere poste a valore, al fine di dare continuità e stabilità ad un settore che troppo spesso vive momenti esaltanti alternati a periodi di incertezza. Falotico conclude:“Dovremo, con coraggio, puntare su un turismo emergente, proveniente dalle aree in rapido sviluppo del globo, dalla Cina, all’India, al crescente turismo russo, avendo la capacità di irradiarlo su tutto il territorio regionale. Per farlo abbiamo bisogno di circuiti stabili e di capacità nell’offerta, anche telematica”. Ai nostri operatori del settore un grazie per il lavoro che svolgono quotidianamente in condizioni spesso difficili. Lavoreremo la loro fianco, ascoltando la loro voce e quella dei rappresentanti di categoria. Se questa è stata la prova generale del turismo estivo, possiamo guardare con ottimismo alla stagione che ci attende.

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