Si è tenuto ieri, presso la sala consiliare del comune di Avigliano, il focus su “Welfare, politiche per il lavoro, politiche di genere” nell’ambito della Prima Conferenza Programmatica del Partito Democratico.

Tra gli altri, sono intervenuti al dibattito Nicola Pace, segretario circolo PD Avigliano, che ha introdotto e moderato la discussione, Vito Summa, sindaco di Avigliano, Nino D’Agostino, economista e coordinatore del forum regionale PD sul lavoro, Rossella Brenna, portavoce CRP Donne Lucane, il consigliere regionale Marcello Pittella, Antonio Guglielmi, della UIL. Ha concluso il dibattito il segretario regionale del PD, Roberto Speranza.“Una discussione molto importante – ha affermato Summa – che cade in un momento di grandi cambiamenti per il nostro paese. Parlare di lavoro in Basilicata significa prendere atto di una situazione di disoccupazione molto seria che si può superare solo puntando ad un pieno utilizzo delle risorse, anche comunitarie, e provare a costruire una prospettiva per i tantissimi lavoratori che rischiano di essere completamente abbandonati. La vera sfida del PD oggi – ha concluso il sindaco – è quella di riuscire a coinvolgere le varie forze sociali per riuscire ad assicurare ad una platea di soggetti in grande difficoltà una nuova condizione di benessere”.Dopo aver fatto una panoramica generale sulla situazione attuale del paese, D’Agostino si è soffermato su quella della Basilicata, in cui “il sistema produttivo regionale riscontra difficoltà perché il mercato locale ha abbassato i consumi e la capacità produttiva non ha avuto spinte per crescere. Ma – ha poi specificato – dalla crisi è possibile uscire. E la crisi è allo stesso tempo un pericolo e un’opportunità.  È necessario lavorare affinché  domanda e offerta di lavoro si incontrino con maggiore efficacia. Per tale obiettivo bisogna chiamare a responsabilità la politica come le imprese, i ceti professionali, i giovani, le donne. Si può fare molto – ha concluso D’Agostino – ma è necessario avere il coraggio di mettersi in discussione e di cambiare per rilanciare la nostra economia. Per Rossella Brenna un modello di welfare in grado di garantire il lavoro femminile, sempre più difficile dal punto di vista dell’accesso e della permanenza, dovrebbe adeguarsi a quelle che sono le condizioni reali della società. Le donne devono essere pronte ad un nuovo modello di società, protagoniste di un cambiamento culturale senza dover rinunciare alla famiglia e, su questo nuovo scenario, il welfare deve essere in grado di garantire loro questo diritto.Anche per Marcello Pittella la necessità è quella di un “richiamo a un nuovo approccio che la politica e il nostro partito deve avere rispetto ai temi di una nuova società. Un approccio basato sulla trasparenza, su una dimensione che recupera etica nell’amministrazione, meritocrazia, che capisce il linguaggio dei giovani e comunica con una fascia di nuove generazioni sempre più disillusa, rassegnata e lontana dalle istituzioni e dalla politica. Noi – ha aggiunto Pittella – stiamo facendo un grande lavoro in questo senso. Penso – ha concluso – che valga la pena seguire la traccia che insieme PD e governo regionale stanno lasciando per far crescere questa regione e dare soprattutto ai nostri giovani una speranza e una prospettiva. Il prossimo anno sarà di svolta cruciale per capire come, all’interno della politica nazionale, possiamo trovare le condizioni per far ripartire il motore Basilicata”.“Per migliorare la tenuta del sistema sociale -ha poi affermato Antonio Guglielmi- è necessario introdurre delle misure per la crescita. Senza una rete di protezione sociale non è possibile nessun tipo di sviluppo e di crescita. Abbiamo uno stato sociale basato su bisogni che non esistono più. I bisogni che adesso hanno i cittadini sono diversi: abbiamo il problema della dinamicità del mercato del lavoro e della lotta alla disoccupazione. Dobbiamo cercare di recuperare una dimensione e un’identità nazionale e locale che si sta perdendo, avendo il coraggio di osare di più”.”Adesso – ha concluso il segretario Speranza – siamo ad uno snodo decisivo per il nostro modello di welfare. Nei prossimi anni la contrazione delle risorse pubbliche a disposizione degli enti locali non consentirà un mantenimento del livello odierno dei servizi se non sapremo riformare l’intero sistema. Dovremo soprattutto saper incentivare e valorizzare quella rete di partecipazione civica legata al volontariato ed al terzo settore che già oggi produce importanti ricadute positive sul nostro sistema di protezione sociale. Si tratta di un cambiamento radicale a cui oggi non possiamo rinunciare. Per fare questo abbiamo bisogno anche delle nuove energie: dei giovani, delle donne da cui mi aspetto un significativo contributo. Il futuro sistema di welfare – ha concluso Speranza – è sicuramente una delle sfide più centrali che abbiamo, anche alla luce dei grandi cambiamenti demografici, e dobbiamo lavorare serratamente  per creare da subito una nuova efficace  sinergia tra iniziativa pubblica ed iniziativa privata”. 

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