lacorazza_piero“Se abolizione delle Province sarà, ognuno di noi non potrà che rispettare, con senso di responsabilità, le decisioni assunte. Mi troverei del resto nella storica e particolare circostanza di chiudere un ciclo iniziato proprio 150 anni fa, con Giacinto Albini, primo governatore della Provincia di Basilicata e proveniente dal mio stesso paese d’origine, Montemurro. Piccolo centro della Val d’Agri a cui resterebbe l’orgoglio di aver consegnato alla storia di questa regione il primo e l’ultimo presidente della provincia.

Ciò premesso, però, non si può tacere su un dibattito, quello sull’abolizione delle Province, che si sta affrontando in modo francamente inappropriato e ridicolo e che rivela una sostanziale incapacità, dell’attuale Governo nazionale, di dar corso a un costruttivo e necessario processo di riordino degli enti di area vasta e del sistema delle autonomie locali”.

È quanto ha affermato il Presidente della Provincia di Potenza e dell’Upi Basilicata Piero Lacorazza, intervenendo nel dibattito sulla manovra economica e annunciando che domani, 1 settembre 2011, parteciperà ad una riunione straordinaria dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi e dei Presidenti delle Upi Regionali, per definire insieme iniziative e mobilitazioni a livello nazionale e locale. 

“Nessuno – ha ribadito Lacorazza – intende sottrarsi alle proprie responsabilità, al contrario abbiamo più volte e in varie occasioni sottolineato la necessità di riformare e razionalizzare il sistema delle autonomie locali per rendere più efficiente la Pubblica amministrazione. Tuttavia il modo cui in si sta affrontando la questione è sintomo di un Governo confuso, che afferma per poi ritrattare, che sbaglia cifre, che torna sui propri passi, mettendo in scena un vero e proprio “teatrino della politica”, a cui manca il coraggio di guardare fino in fondo al futuro dell’Italia e all’avvenire delle nuove generazioni”.

“Come sottolineato negli scorsi mesi dall’Upi, e riportato nelle dichiarazioni del Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, per eliminare davvero un costo vivo della politica ed avere un risparmio immediato, ferma restando la necessità di cominciare a razionalizzare le 107 province attualmente presenti, bisognerebbe – ha aggiunto- guardare con lucidità e lungimiranza agli oltre 7000 enti strumentali (Consorzi, Aziende, Società) che occupano circa 24 mila persone “non elette dai cittadini” nei Consigli di Amministrazione e i cui costi (compensi, spese di rappresentanza, funzionamento dei consigli di amministrazione) nel 2010 ammontavano a 2,5 miliardi. Eliminare questi enti consentirebbe un risparmio immediato pari a 22 volte quello che si otterrebbe abolendo le Province. Senza contare poi che 318 mila persone hanno incarichi di consulenza nella Pubblica Amministrazione e per questo lo Stato ha speso nel 2009 circa 3 miliardi di euro”.

“Guardando a questi dati, non può non nascere il sospetto – ha concluso il Presidente dell’Upi Basilicata – che la tanto agitata abolizione delle Province sia in realtà una “non riforma”, un modo per non affrontare in maniera seria il riordino istituzionale e la riduzione drastica dei costi della politica. Il Governo nazionale dimostra così di non avere un respiro lungo. La sua vita è appesa ad un filo e si attacca all’abolizione delle Province come ad una bombola per l’ossigeno che oramai sta finendo”.

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