A guardarla dall’Italia di oggi, in cui gli immigrati continuano a vivere alla stregua di paria di una società che stenta ad aprire le braccia al mondo, quella di Charles Paterno appare una storia che ha dell’incredibile e che solo in quella che era l’America del “grande sogno” poteva trovare realizzazione. Castelmezzano ore 18.00

E come tutti i sogni ha anche la sua dimensione fantastica che si realizza nella vita felice trascorsa tra le stanze di un castello fiabesco. Sull’isola di Manhattan.

Già perché è proprio dal cuore di New York che dobbiamo partire per ricostruire a ritroso questa straordinaria vicenda. Qui, sulle rive del fiume Hudson, il tycoon dell’edilizia americana, che aveva costruito i primi grattacieli destinati a disegnare lo skyline più famoso del mondo, costruì uno splendido castello con tanto di merli e torri, ma anche una billiard room e una piscina olimpionica. Il castello che era diventato una vera e propria attrazione di Manhattan  

E dire che Charles Paterno era partito da Castelmezzano, piccolo paese dell’entroterra lucano, all’età di sette anni e arrivato in America non trovò certo la fortuna ad accoglierlo a braccia aperte ma lacrime e sudore. Tuttavia con la caparbietà dei meridionali riuscì a laurearsi in medicina alla Cornell University e appena trentenne a diventare il più noto costruttore dello stato di New York.

Fu amico di Giuseppe Prezzolini e di Fiorello La Guardia, storico sindaco italo-americano di New York.

Il castello venne abbattuto nel 1938 e al suo posto sorge ora il quartiere (costruito dalla sua società) denominato “Castle Village”.

A raccontarci questa storia straordinaria è Renato Cantore, giornalista Rai.

Il libro, disponibile in libreria dal 23 gennaio, verrà presentato in anteprima domani 19 gennaio proprio a Castelmezzano la città natale di Charles Paterno.

 

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