L’icona dipinta su lastra tufacea, scampata ai crolli degli anni ‘20 del Novecento, rappresenta odierna-mente, 

 il segno distintivo di un sacro edificio, di un culto e di un intero rione. Il rapporto affettuoso e tenero tra Madre e Bambino, è colto artisticamente in un’intima intensi-tà. Grazie al culto per la Mater Domini, che da un certo momento storico in poi soppianta il culto per San Nicola favorendo la nascita di una Congregazione, l’intero rione si assicura quella longevità sociale e cristiana che oggi sembra svilita. Proprio l’auspicabile “ritorno” in Miglionico della Madonna dipinta, che ha avuto la fortuna di essere custodita in tanti decenni da persone caritatevoli e rispettose, potrebbe significare la riappropria-zione di un culto, la rigenerazione di un quartiere, l’incremento dell’offerta culturale di un piccolo centro come Miglionico già consistentemente rappresentato da mirabili opere d’arte.

 

GABRIELE SCARCIA

Storico dell’arte

 

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