La revoca dell’ex assessore al Bilancio Gaetano Recchia, alla luce dell’inqualificabile gesto di violenza
di cui si è reso autore ai danni del primo cittadino, è un atto dovuto.  

Le divergenze di vedute e i problemi amministrativi non possono e non devono mai sfociare in
aggressioni fisiche. A maggior ragione quando, come successo al sindaco Martoccia, si è
nell’esercizio delle funzioni di pubblico ufficiale.
La violenza, in questo caso, è doppia: alla persona e alle istituzioni. Le ansie e le preoccupazioni
che attraversano la nostra città possono essere superate solo recuperando il rispetto reciproco e
con un fermo rispetto delle regole del vivere civile, prim’ancora che del galateo politico. Se un
rimprovero va rivolto al sindaco Martoccia è quello di aver ecceduto in signorilità e buon senso,
attendendo invano che dall’ex assessore Recchia arrivassero quanto meno le scuse. Invece, con
stupore e amarezza, apprendiamo dalla nota diffusa dallo stesso che nessun peso viene dato
all’essere “passato alle vie di fatto” per veder prevalere le proprie ragioni.
Al contempo, appare incomprensibile come mai Recchia abbia atteso di essere revocato dal
sindaco, se lo ritiene “persona improntata all’esaltazione del proprio “ego”, assolutamente
incoerente e senza alcuna capacità politica e amministrativa” e considera la maggioranza, di cui ha
fatto parto per oltre due anni, fatta da “rappresentanti incompetenti ed irresponsabili”. Più bella
figura avrebbe fatto a dimettersi prima e spontaneamente dalla carica di assessore.
Siamo certi che lo spiacevole epilogo, di una vicenda di per sé incresciosa, non impedirà al sindaco,
il nostro Sindaco Gennaro Martoccia, di continuare a svolgere con la dedizione e la serenità di
sempre il suo complesso compito sul territorio, per Ferrandina e per il bene comune.

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