Falotico presenta solo i progetti delle associazioni ‘amiche’. Si ritorna al passato.
La Cultura o è libera da condizionamenti politici o non è Cultura.   

Ovviamente questo modo di pensare non appartiene al Governo cittadino di centrosinistra che ha da sempre utilizzato il modo culturale ed il fermento associativo di Potenza per fare clientele.
Ed ecco qui, a poco più di un mese dall’insediamento della nuova Giunta De Luca, la Città rientra nelle solite logiche di partito. Il nuovo Assessore alla cultura, Roberto Falotico, ha inteso presentare al bando regionale “Piattaforma on line patrimonio culturale” solo le iniziative vicine alla propria cerchia di amici.
La possibilità di aderire al progetto non è stata comunicata a nessuna associazione, in modo pubblico. Ma è logico dedurre, visto l’elenco dei progetti presentati, che fosse stato comunicato a quelle ‘amiche’ dell’Assessore. Nell’elenco troviamo, infatti, tutte le iniziative della Pro Loco come: Città in fiore, Impasta e Suoni del Basento e altre.
Cosa altrettanto grave è che i Consiglieri sono stati completamente tenuti all’oscuro di tutto ed anche la Commissione cultura non ha avuto nessuna notizia in merito.
L’elenco dei progetti per cui è stato richiesto un finanziamento regionale è composto da iniziative di associazioni che hanno usufruito del solo canale della conoscenza diretta con l’Assessore e al Sindaco De Luca. È evidente che il metodo della condivisione non è quello scelto dalla nuova Giunta De Luca. È evidente che De Luca non sia più in grado di incarnare quel rinnovamento tanto promesso.
Il settore della cultura dovrebbe avere alla base solo il principio dell’apertura alla città e alle sue risorse, senza assolutamente badare al colore politico. Il Capoluogo ha un incredibile fermento associativo che da vita a centinaia di iniziative di altissimo livello, purtroppo semplicemente escluse a priori, forse solo perché non hanno un fine elettorale ma solo sociale e culturale.
E’ assurdo che si continui a pensare che si possa utilizzare la cultura come uno strumento politico elettorale. La cultura non ha colore politico e le attività culturali devono essere trattate tutte allo stesso modo. Sono tantissimi gli eventi che sono stati non considerati, uno per tutti Ennesima Potenza, evento che per numeri e qualità è assolutamente incredibile che sia stato escluso.
Una comunicazione e una apertura avrebbero, invece, permesso alle migliori risorse culturali di presentare progetti validi dando la possibilità alla città di vivere una bella stagione di cultura di tutti e non dei soliti “amici degli amici”.
De Luca e i suoi assessori perdono un’altra occasione per dimostrare di essere differenti dal passato. Ma con l’entrata in Giunta del Pd non è che ci si potesse aspettare qualcosa di diverso.

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