Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e membro del Consiglio generale del Partito Radicale
Premesso che non è una questione di campanile o peggio di mors tua vita mea, lasciatemi fare una breve considerazione sul rapporto che alcuni grandi player dell’energia hanno con la nostra Basilicata, a partire dall’Eni.
Quella stessa Eni che in Basilicata si è consentita il lusso anche di operare con i serbatoi del Cova bucati, ha avvertito l’urgenza di far sapere, in data 13 marzo, che stanzierà 30 milioni di euro per sostenere il Gemelli di Roma, il Sacco di Milano, il San Matteo di Pavia, il San Donato di Milano e alcune partnershiP, ma non ha avvertito l’urgenza di sostenere la sanità lucana in un momento così difficile.
Fermo restando le mie opinioni sulla presenza delle attività estrattive che insistono sul nostro territorio, vorrei chiedere ai benefattori della Total, Shell, Eni e chi p
iù ne ha più ne metta, se è questa la considerazione che hanno per la terra che li ospita e che in più occasioni hanno inquinato. Una terra che di tutta evidenza continuano a trattare come colonia. Il tutto, ed è una aggravante, avviene mentre siamo costretti a chiudere il già ridimensionato presidio ospedaliero della Val d’Agri e Moliterno diventa zona rossa.
C’è da aggiungere altro?
Finita l’emergenza son certo che generosamente lor signori torneranno a portarci al mare e a finanziare sagre e tornei di calcetto. Ma di supportare i lucani in questo difficile momento, sostenendo la sanità, manco a parlarne.
Questo segnalo alle testate nazionali che hanno riferito, in data odierna, della generosità Eni.
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