Lettera aperta al Ministro Bianchi per l'adeguamento delle tariffe di revisione e per un tavolo tecnico per discutere il riassetto del settore Una lettera aperta al ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi. Per chiudere rapidamente la partita dell'adeguamento delle tariffe di revisione dei veicoli a motore e per aprire un tavolo tecnico dove discutere della ristrutturazione del settore. Lo hanno chiesto gli autoriparatori della CNA e quelli di Confartigianato, in rappresentanza di 4 mila dei 5.300 centri autorizzati alle revisioni periodiche dei veicoli. Le aziende, però, non si fermano qua, ma minacciano anche «una forte azione di protesta, da attuare nelle modalità che saranno ritenute più opportune, nella seconda decade del prossimo mese di luglio». La categoria, del resto, denuncia di aver fatto «numerosi tentativi di dialogo nei confronti dell'amministrazione per di risolvere gli annosi problemi del settore» e perciò chiede, in tempi brevi, la firma del decreto ministeriale che sblocchi l'aumento delle tariffe di revisione. La Finanziaria 2007, infatti, ricordano a Bianchi gli autoriparatori della CNA e della Confartigianato, stabiliva l'incremento delle tariffe entro lo scorso 31 gennaio da effettuarsi attraverso un decreto del ministero dei trasporti di concerto con quello dell'economia e delle finanze. Un fatto, questo, non ancora avvenuto. Vero è che un primo schema di decreto del ministero dei trasporti era stato bocciato dal Consiglio di stato a febbraio, ma il nuovo testo modificato è passato nello stesso Consiglio di stato già dal 7 maggio scorso. «Ora si attende soltanto la sua firma», dicono gli autoriparatori a Bianchi. Le tariffe di revisione sono considerate «inaccettabili» perché ferme al 1999 e anche perché, contemporaneamente le imprese sono state costrette «per volontà dell'amministrazione competente a continui investimenti». Dal 1999 a oggi, denunciano gli autoriparatori, i centri di revisione sono stati costretti ad adeguarsi a «sistemi e attrezzature dai costi altissimi e non sempre, almeno per gli operatori, trasparenti». «Parliamo della necessità», dicono gli autoriparatori, «di dotarsi all'interno dei centri della stazione barometrica, del ponte per sollevare di un metro i motocicli, quando a un tecnico basterebbe abbassare lo sguardo, di inutili ventilatori per il raffreddamento degli stessi motocicli durante la prova di revisione, la cui accensione serve soltanto ad alzare le polveri sottili presenti nell'area circostante». «Queste attrezzature, ripetiamo inutili, vengono pagate spesso a peso d'oro e sono soltanto alcune delle imposizioni subite dagli operatori aggiungono CNA e Confartigianato. Ma non basta. «Una citazione a parte merita il sistema Mctc-Net2, il cui varo è in dirittura di arrivo», raccontano gli autoriparatori a Bianchi. «Si tratta del sistema informatico che introduce, tra l'altro, la procedura di riconoscimento automatico della targa, aggiornamento che avrà un costo complessivo per ciascun Centro, sentiti i produttori, da 8 mila a 12 mila euro». L'imposizione dall'alto, insomma, dicono le pmi del settore, non funziona. E infatti le due associazioni di rappresentanza chiedono al ministro dei trasporti di andare oltre. E domandano la costituzione di un tavolo tecnico «che stabilisca a monte quali soluzioni adottare, tenendo sempre ben presenti le ricadute economiche sui cittadini». «Ribadiamo la disponibilità una volta sistemato il problema tariffario», concludono le due associazioni, «a collaborare con l'amministrazione per una revisione concreta del comparto, nel rispetto dei principi di correttezza e trasparenza, a beneficio degli utenti consumatori e di tutto il sistema». Potenza, 21 giugno 2007 Leo Montemurro CNA REGIONALE Confidiamo, Signor Ministro, nella Sua sensibilità affinché a questa lettera aperta – inviata anche alla stampa per informare i cittadini sulle motivazioni delle nostre richieste e della nostra protesta – venga da Lei dedicata l’attenzione che merita. Roma, 19 giugno 2007
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