“La Fiat tenga un comportamento socialmente responsabile e rispetti la dignità dei lavoratori”. È quanto sostiene il presidente provinciale delle Acli di Potenza, Gennaro Napodano, che considera “immotivata e pretestuosa l’intransigenza evidenziata dalla Fiat nella vicenda dei tre lavoratori reintegrati dal giudice del lavoro alla Sata di Melfi.

Accettare con senso di responsabilità e fiducia nel diritto la sentenza della magistratura del lavoro, oltre a stemperare il clima di tensione, servirebbe a ripristinare l’agibilità del dialogo sociale con l’obiettivo di trovare sul terreno di una rinnovata etica dell’economia un punto di equilibrio più avanzato tra esigenze della produzione ed esigenze del lavoro. Come cristiani impegnati nel sociale e avamposto del laicato cattolico nella società – prosegue Napodano – non possiamo che guardare con estrema preoccupazione ai reiterati tentativi di indebolire il sistema dei diritti e di mettere in discussione oltre un secolo di conquiste sindacali, un processo di smottamento che rischia di far regredire le relazioni industriali a stagioni che pensavano definitivamente consegnate agli archivi della storia. È tempo che il lavoro torni ad essere un valore e non una variabile dipendente. Si tratta di una battaglia che non può essere condotta solo nel perimetro delle relazioni industriali e della contrattazione, ma che va fatta sul terreno educativo e culturale. Le Acli, nella prospettiva, sempre attuale, della dottrina sociale della chiesa e sulla scorta dei continui moniti del Papa, sono pronte a lavorare con tutte le persone di buona volontà per restituire umanità alla fabbrica e dignità al lavoro”.

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