Stamani a Potenza nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il Procuratore della Reubblica di Potenza, Giovanni Colangelo, il Questore di Potenza, romolo Panico e la Dirigente della Squadra Mobile, Barbara Strappato, sono stati illustrati i particolari dell’operazione della Polizia di Stato ,denominata “Count Down” , operazione che ha portato alle prime ore di questa mattina all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare in carcere in Basilicata e in Puglia nei confronti di appartenenti ad una banda accusata di aver compiuto nelle due regioni oltre 400 furti di mezzi e attrezzature agricole, autocarri e automobili, seguite da richieste estorsive avanzate con la tecnica del c.d. “cavallo di ritorno” o da attività di ricettazione e riciclaggio (c.d. “pezzottamento” ) delle parti meccaniche e di carrozzerie dei veicoli.
A capo della banda un invalido civile, Macirella Donato, 34 anni di Minervino Murge, il quale rimasto semiparalizzato in seguito ad un incidente accaduto durante uno dei furti, percepisce per tale invalidità anche una pensione. Oltre a lui avevano un ruolo determinante Zingaro Francesco, 42enne di Andria, Lareglia Stefano di Venosa (28 anni) e Giosa Antonio 40enne meccanico di Tito. Macirella Michele (27 anni), Superbo Gaetano 22enne, questi ultimi entrambi di Minervino, e Servarolo Alfonso, 30enne di Andria avevano invece un ruolo meno determinante. Gli agenti della squadra mobile della Questura di Potenza hanno sequestrato diversi conti correnti bancari, titoli postali, beni mobili [10 automezzi (trattori, mezzi speciali ed autoveicoli, animali (500 capi di bestiame), armi (4 fucili )] ed immobili (una villa con parco, con annessa dependance e piscina in costruzione, 70 ettari di terreni agricoli con annessa masseria) per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro. Gli arrestati sono accusati di furto, ricettazione e riciclaggio dei mezzi, rubati a imprese, artigiani e operatori economici nel Potentino e nella zona di Barletta, Andria e Trani, e di detenzione illegale di armi e munizioni. Le indagini della Polizia, durate circa un anno e frutto di sola azione investigativa condotta senza alcuna colaborazione, neanche delle vittime, costrette a pagare il “pizzo per rientrare i possesso dei beni di cui erano stati derubati, sono state coordinate dal pm di Potenza, Anna Franca Ventricelli, mentre le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip del capoluogo lucano, Gerardina Romaniello.
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