Otto ore di sciopero nelle banche del gruppo Intesa Sanpaolo il prossimo 2 luglio. Lo hanno deciso i sindacati di categoria Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca per protestare contro il rischio di ulteriori tagli agli sportelli e al personale del gruppo bancario.

Per i lavoratori turnisti lo sciopero è proclamato per tutta la durata del turno che inizia nella giornata del 2 luglio. È proclamato anche lo sciopero del lavoro supplementare e straordinario per le giornate del 30 giugno e del 1° luglio. Per i lavoratori che hanno un’articolazione di orario di lavoro da martedì a

sabato lo sciopero è proclamato per l’intera giornata del 30 giugno.

A preoccupare il segretario regionale della Fiba Cisl e responsabile dei rapporti con Intesa Sanpaolo per la Basilicata, Teodosio De Martino, è la riduzione della voce “costo del lavoro” per una cifra pari a 250 milioni di euro. “Dentro la fredda contabilità dei numeri ci sono sportelli che rischiano la chiusura e posti di lavoro che rischiano di saltare”, mette in guardia De Martino, che invita l’azienda a fare marcia indietro nel merito e nel metodo. “Siamo consapevoli della crisi che sta investendo il settore del credito ma questa non può essere adoperata come alibi per giustificare ulteriori spoliazioni a danno di un territorio già fortemente penalizzato come la Basilicata in termini di accesso al credito”.

Secondo il segretario della Fiba “il ricorso allo sciopero è una medicina necessaria per convincere l’azienda a rivedere le proprie posizioni e a ripristinare un clima di dialogo con le organizzazioni sindacali. Intesa Sanpaolo deve comprendere che i risparmi non possono essere fatti sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici e che i diritti acquisiti sono materia indisponibile”.

Nei prossimi giorni i sindacati di categoria terranno assemblee nei luoghi di lavoro per illustrare ai dipendenti di Intesa Sanpaolo la piattaforma rivendicativa alla base dello sciopero.

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