LO SCIOPERO “SOLITARIO” DELLA CGIL È UN ERRORE, Il leader della Cisl critica la scelta della Cgil e rilancia la sfida dell’unità sindacale. La crisi economica impone fermezza e visione “In questa particolare fase storica lo sciopero solitario della Cgil non porterà risultati concreti alla causa dei lavoratori”.
Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, non risparmia critiche alla scelta della Cgil di rompere il fronte sindacale con uno sciopero generale che giudica “sbagliato e inopportuno nella tattica e nella strategia. È consuetudine per il sindacato – sostiene Falotico – fare lo sciopero per firmare gli accordi. La Cgil, invece, non firma gli accordi, come è accaduto sul pubblico impiego e in altre recenti vertenze, per giustificare il ricorso allo sciopero generale. Un modus operandi quanto meno discutibile. Le mobilitazioni fondate sui pretesti e sui riflessi condizionati sono un’arma spuntata: fanno rumore ma sono innocue”. “Ho grande rispetto per la Cgil e per i lavoratori che hanno aderito allo sciopero – prosegue Falotico – ma continuo a pensare che la dirigenza si sia infilata in un corridoio senza uscita. E lo dimostra la scarsa partecipazione ai due cortei provinciali e la percentuale di adesione ad una cifra nei luoghi di lavoro. Ha ragione Bonanni quando dice che scioperare contro la crisi e come scioperare contro la iella. Ora il rischio è che, archiviato lo sciopero generale, il fronte sindacale possa essere più debole davanti alle sue controparti”.
Falotico rileva “lo strabismo della Cgil regionale per aver fatto saltare a giugno lo sciopero generale regionale. Eravamo pronti a proclamare in modo unitario la mobilitazione per chiedere alla giunta regionale misure più incisive contro la crisi industriale, ma la Cgil si mise di traverso per ragioni che probabilmente avevano poco a che fare con la difesa dei lavoratori e che più verosimilmente erano declinabili in termini politici”.Il leader della Cisl lucana lancia infine un appello all’unità sindacale “affinché tutto il sindacato confederale recuperi le ragioni dello stare insieme per affrontare con la necessaria compattezza una crisi economica senza precedenti che avrà effetti strutturali nel lungo periodo. Nei prossimi mesi e anni saremo chiamati a gestire il processo di assestamento del capitalismo mondiale e gli effetti che questo aggiustamento produrrà sui territori. La sfida che ci attende – conclude Falotico – impone fermezza nella difesa del lavoro e visione nelle politiche di sviluppo”.
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