Dopo 18 mesi di immobilismo del governo Bardi  è la magistratura a decidere

Come abbiamo da sempre sostenuto le nomine dei direttori delle aziende del sistema sanitario regionale fioccate in regime di prorogatio della giunta Pittella erano illegittime. Peccato che il governatore Bardi, piuttosto che intervenire riportando tali scelte nell’alveo della legittimità, abbia preferito demandare alla magistratura amministrativa ogni decisione”. È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa.

Per mesi – continua Summa – in piena solitudine, abbiamo denunciato la deriva della sanità lucana e i suoi paradossi. La giunta Pittella, dopo aver strenuamente sostenuto e difeso la illegittima scelta di commissariare le aziende sanitarie e l’azienda ospedaliera San Carlo, con una improvvisa e inattesa virata, deliberò avvisi per direttori generali e relative nomine adottando atti di alta amministrazione in pieno regime di proroga dei suoi poteri.

Ma ancor più grave è stata la successiva scelta del governo regionale guidato dal presidente Bardi di non intervenire, assumendo nell’esercizio delle proprie prerogative, le conseguenti decisioni su nomine affette da una palese illegittimità.

Piuttosto che misurarsi politicamente su una problematica di tale rilevanza, non confinata a questioni di natura squisitamente giuridica, ma che involgeva la gestione dell’intero servizio sanitario regionale e della sua adeguatezza a garantire il diritto alla salute dei lucani, la classe politica di governo ha preferito voltarsi dall’altra parte lasciando scivolare il San Carlo e l’intera sanità regionale nello sfascio totale.

Diciotto mesi di immobilismo politico – ha detto Summa – nei quali sono drammaticamente emerse tutte le criticità della sanità lucana, conseguenza di scelte organizzative sbagliate risalenti alla precedente legislatura e di nomine illegittime e di manager privi di esperienza nel dirigere la più importante struttura ospedaliera regionale, un tempo tra le eccellenze del sud.

Diciotto mesi nei quali neanche l’emergenza Covid – conclude Summa – è riuscita a smuovere dal torpore la giunta Bardi, che ora non potrà più esimersi dall’affrontare con la dovuta decisione la vertenza sanità misurandosi con la scelta di dare un’adeguata direzione, a tutti i livelli, al nostro sistema sanitario regionale”.

gative, le conseguenti decisioni su nomine affette da una palese illegittimità.

Piuttosto che misurarsi politicamente su una problematica di tale rilevanza, non confinata a questioni di natura squisitamente giuridica, ma che involgeva la gestione dell’intero servizio sanitario regionale e della sua adeguatezza a garantire il diritto alla salute dei lucani, la classe politica di governo ha preferito voltarsi dall’altra parte lasciando scivolare il San Carlo e l’intera sanità regionale nello sfascio totale.

Diciotto mesi di immobilismo politico – ha detto Summa – nei quali sono drammaticamente emerse tutte le criticità della sanità lucana, conseguenza di scelte organizzative sbagliate risalenti alla precedente legislatura e di nomine illegittime e di manager privi di esperienza nel dirigere la più importante struttura ospedaliera regionale, un tempo tra le eccellenze del sud.

Diciotto mesi nei quali neanche l’emergenza Covid – conclude Summa – è riuscita a smuovere dal torpore la giunta Bardi, che ora non potrà più esimersi dall’affrontare con la dovuta decisione la vertenza sanità misurandosi con la scelta di dare un’adeguata direzione, a tutti i livelli, al nostro sistema sanitario regionale”.

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