Lo abbiamo denunciato a più riprese: i medici di medicina generale e della continuità assistenziale sono esposti ad un rischio elevato e continuano a oggi a non essere adeguatamente tutelati con i necessari e indispensabili dispositivi di sicurezza individuale.

Lo dimostra il caso di positività al Covid19, appena appreso, di un medico della continuità assistenziale degli ambulatori di Sant’Angelo le fratte e Savoia di Lucania.

Non si può pensare di continuare così, mandando al mattatoio i medici. È necessario sanificare gli ambulatori e sanificarli quotidianamente e occorre munire questi professionisti delle adeguate protezioni per permettere loro di prestare le necessarie cure ai pazienti tutelando la loro sicurezza e la loro salute.

Se siamo realmente convinti che il modello ospedalocentrico è inadeguato a fare fronte ad epidemie di questa portata, com’è diventato evidente dopo la chiusura di interi ospedali in Italia per la diffusione dell’infezione tra medici, infermieri e pazienti, dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che è dal territorio e dai medici che vi operano che bisogna iniziare ad intercettare e isolare sin dall’inizio i pazienti positivi e i loro contatti stretti e meno stretti con test affidabili ma anche con rapidi kit di screening, nonché a monitorare in maniera

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