“Il nuovo massiccio ricorso alla cassa integrazione a ottobre che, a livello nazionale secondo i dati Inps segna un aumento del 19,3% rispetto a settembre e del 20,6% rispetto a ottobre 2011, rafforza il significato del protocollo siglato a Matera, uno strumento che consente di intervenire con forme di anticipazione,

da parte degli Istituti di credito, della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, anche in deroga, che i lavoratori del Materano, vantano nei confronti dell’INPS, nei casi di imprese che non sono in grado di anticipare il trattamento economico per problemi connessi alla perdurante crisi economica”. E’ il commento dei segretari Carmine Vaccaro e Francesco Coppola. “E’ un segnale positivo di come le istituzioni locali possono fare qualcosa per venire incontro – aggiunge – al grave disagio di chi ha perso il lavoro e anche un modo per riavvicinare le persone alla fiducia per istituzioni e politica.Il costante incremento di richieste di cassa integrazione – aggiunge – rappresenta l’ennesima testimonianza, insieme al costante aumento del tasso di disoccupazione, di come sul lavoro si stia abbattendo una vera e propria tempesta. E durante una tempesta non basta aprire semplicemente e doverosamente l’ombrello (cassa integrazione e protezione sociale), ma occorre sviluppare una nuova politica che, partendo da interventi fiscali a sostegno del potere d’acquisto dei salari, rimetta in moto i consumi favorendo così una parte importante del nostro sistema produttivo. 

  Occorre, inoltre,  dare comunque serenità e certezze alle centinaia di migliaia di lavoratori di piccole e medie imprese che anche nel 2013 dovranno essere posti in cassa integrazione in deroga per la quale i circa 900 milioni previsti dal Governo rischiano di non essere sufficienti.

  All’ennesimo bollettino della guerra sul non-lavoro perciò – continuano Vaccaro e Coppola – si deve rispondere con politiche che vadano oltre la necessaria tutela di chi lo perde. Rimettere in moto il consumo interno  e  spendere le risorse pubbliche per le grandi e piccole opere infrastrutturali sono i due primi atti che si possono fare attraverso un’azione di “stimolo fiscale” a favore delle famiglie dei lavoratori e allentando la morsa “stupida e asettica” del patto di stabilità per le amministrazioni in grado di spendere. Altrimenti di tutte le riforme del lavoro resterà solo una testimonianza.

Loading