QUARANTA ANNI FA LO SBARCO SULLA LUNA. TRA I PROTAGONISTI DI QUELLO  STRAORDINARIO MOMENTO, CE N’È UNO CHE, ANCHE SE NON SEMPRE MENZIONATO,  HA AVUTO UN RUOLO DECISIVO, COME DIRETTORE DEL LANCIO E SUCCESSIVAMENTE RESPONSABILE DI TUTTO IL PROGRAMMA APOLLO.  SI CHIAMAVA
ROCCO PETRONE, ED ERA IL TERZO FIGLIO DI UNA COPPIA DI EMIGRANTI  ARRIVATI IN AMERICA NEGLI ANNI VENTI, PARTITI DA SASSO DI CASTALDA, UN PICCOLO CENTRO DI MONTAGNA IN PROVINCIA DI POTENZA.

“Il maggior  merito dell’esplorazione spaziale è stato quello di aver dato  all’umanità un obiettivo comune, un motivo d’orgoglio e di esaltazione  che non conosce frontiera. L’impresa di Armstrong, Aldrin e Collins  sarà sempre ricordata non come una conquista degli Stati Uniti, ma di  tutti gli uomini“. Così commentava Rocco Petrone ai rarissimi cronisti nel lontano luglio 1969 lo sbarco sulla luna. Alla vigilia di un evento  che avrebbe cambiato le pagine della storia umana, lui calmo, senza  tradire emozioni, manteneva fede al soprannome che alla Nasa gli avevano dato: per tutti, Rocco era il computer, il computer con l’anima  data la sua inflessibile tenacia, la memoria prodigiosa e l’ approccio  umano verso le grandi imprese dei suoi amici cosmonauti. Sono trascorsi
40 anni da quella esaltante cavalcata nello spazio, e a Sasso di Castalda il paese di origine dei genitori di Rocco, ci raccontano la sua storia. Rocco nacque ad Amsterdam, cittadina dello stato di New York, poco distante da Schenectady, dove si erano stabiliti i suoi genitori. Suo padre, operaio ferroviario, morì per un incidente sul lavoro lasciandolo orfano ancora bambino,  la madre era operaia in una fabbrica di guanti e Rocco dovette darsi da fare per aiutare la famiglia effettuando consegne di ghiaccio. Riuscì ad entrare  all’Accademia Militare degli Stati Uniti a West Point e dopo la laurea  prestò servizio in Germania dal 1947 al 1950. Ritornato dal servizio militare in Europa, proseguì gli studi iscrivendosi al Massachusetts Institute of Technology dove conseguì nel 1951 il Master degree in ingegneria meccanica a cui poi si aggiunse un honorary doctorate conferitogli dal Rollins College. Durante la sua  permanenza  nell’esercito statunitense, Petrone prese parte allo sviluppo del razzo Redstone, il primo missile balistico degli Stati Uniti, e poi la straordinaria esperienza alla Nasa:  un ruolo decisivo come prima direttore del lancio e successivamente come  responsabile di tutto il programma Apollo,  programma che nel 1969 portò  allo sbarco sulla luna . A Sasso di Castalda Petrone è venuto 4 volte, ed il  primo viaggio in  Italia  lo ricordava cosi:“L’ultimo tratto dovetti farlo  in un taxi azionato a manovella. Quando arrivai a casa di mia nonna,  rimasi interdetto dalla sua indifferenza e scoprimmo insieme che la lettera spedita due mesi prima per farmi riconoscere e presentarmi, arrivava con lo stesso taxi che aveva trasportato me. Da allora non riuscii mai più a dimenticare di essere figlio dell’Italia“.

giovanna colangelo

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