No, no e ancora no. Prima ancora di analizzare la questione, i Popolari Uniti lucani intendono puntualizzare in maniera inequivoca la propria posizione in merito all’ipotesi delle macroregioni sposata in toto dal presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella.
lL presidente Pittella, secondo quanto dichiarato ai media, si è detto favorevole, di più, entusiasta della proposta del collega campano, Stefano Caldoro, di eliminare i confini regionali dall’Abruzzo fino alla punta della Calabria per creare un’unica macroregione del Sud.
“Siamo contrari – spiega il coordinatore dei Popolari Uniti della Basilicata, Antonio Potenza – innanzitutto per la natura stessa del nostro partito. Amiamo troppo l’idea delle autonomie locali, fondamentali per il rapporto del cittadino con lo Stato, per pensare che un’entità geografica e istituzionale possa essere cancellata con una passata di bianchetto”.
Ma non è l’unico motivo. Ci sono anche motivazioni di carattere economico, ragioni di convenienza.
“Capisco il punto di vista di Caldoro nel fare questo discorso – prosegue Potenza – Lui e la terra che amministra hanno tutto da guadagnare. Magari la spazzatura di Napoli finirebbe, senza colpo ferire, nei nostri calanchi e il nostro petrolio, per cui noi abbiamo sopportato e sopportiamo ancora i problemi, diverrebbe anche una loro risorsa. Quello che non capisco, con tutto il rispetto, è perché il presidente Pittella faccia lo stesso discorso. Quali vantaggi mai ne potremmo trarre? Con chi ha prodotto le proprio valutazioni, Pittella, prima di diffonderle alla pubblica opinione? Ma soprattutto: si può mai esporre una tesi del genere senza avere prima sentito la voce dei cittadini? Il popolo lucano – che, ne siamo certissimi, non darebbe mai il proprio avallo a questa idea – non deve avere voce in capitolo? Mi sembra antidemocratico e improponibile”.
Un’idea analoga fu divulgata alcuni anni fa dalla Fondazione Agnelli: creare macroregioni, dividendo la Basilicata in due. Il Potentino se ne sarebbe andato con la Campania, il Materano con la Puglia.
“Uno studio che, già all’epoca – ricorda Potenza dei Pu – respingemmo senza incertezze, sia quando venne pubblicato sui giornali, sia quando l’esponente leghista e ministro del primo governo Berlusconi, Roberto Speroni, ebbe l’improntitudine di venirne a parlare proprio nel capoluogo lucano. La Lega Nord aveva preso lo studio della Fondazione Agnelli, lo aveva aggiornato in salsa secessionista tramite il suo ideologo professor Gianfranco Miglio e aveva cercato di imporne la validità. La nostra presa di posizione fu secca: NO. E secondo il presidente Pittella, però, dovremmo dare nuova linfa a quella malsana proposta della Lega”.
Il diniego senza “se” e senza “ma” dei Popolari Uniti è legato anche a un’altra, non meno importante considerazione.
“Alla Basilicata – dichiara Potenza – basterebbe poco, un piccolo sforzo, per decollare. Le carte le abbiamo. E proprio mentre questa regione viene scoperta e potrebbe essere valorizzata come merita, dovremmo rassegnarci a vederla svanire in questa fumosa idea delle macroregioni?”.
“Probabilmente – conclude Antonio Potenza dei Popolari Uniti – deriva dal fatto che apparteniamo a due partiti diversi, ma noi popolari proprio non possiamo accettare il progetto delle macroregioni, né possiamo approvare, nemmeno parzialmente, l’adesione entusiastica del presidente Pittella. E quindi ribadiamo, a costo di sembrare ripetitivi e noioso: no, no e ancora no”.
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