“Siamo stati previgenti ed efficaci nell’adottare sistemi di prevenzione naturalistici a fronte di un’erosione della costa che, nel metapontino, ultimamente è particolarmente allarmante” – è quanto ha dichiarato il Presidente dell’Ente capofila del PIT Metapontino, Vincenzo Ruggiero – “La ricostituzione delle dune, così come previsto con l’intervento del PIT a Bosco Pantano di Policoro ed alla Foce del Sinni, ha visto interventi innovativi ma non invasivi che, nel realizzare più cordoni dunali con moderne tecniche di manipolazione del materiale vegetale ed avvalendosi di semi di origine autoctona, ha avviato un processo di ricostituzione di un ambiente naturale di estrema importanza che regolerà tutti i processi nell’interfaccia terra-mare.
Il biotopo ricostituito” – ha continuato Ruggiero – “è dotato di autonomia di sviluppo perché in equilibrio con fattori biologici ed è, pertanto, in grado di autoregolarsi ed autorigenerarsi senza la necessità di altri interventi futuri”. Un processo di lunga durata, dunque, per il contenimento dei processi erosivi verso il quale sarebbe bene dedicare la dovuta attenzione da parte del Governo Regionale e di quello centrale. “L’intervento da noi messo in atto” – conclude Ruggiero inserendosi nell’attuale dibattito sul tema e sulla preoccupazione della precarietà di quest’importantissima risorsa specie a Metaponto – “potrebbe costituire la logica di tutti gli interventi che dovrebbero interessare l’intera costa senza disperdersi in altre tipologie d’intereventi che poco hanno di naturalistico e molto di inutilmente dispendioso”.
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