Proprio nel periodo in cui riprende con la stessa forza e con effetti ancor più nefasti degli anni ’60 l’emigrazione giovanile meridionale verso l’Italia del Nord, come testimoniato dal Rapporto Svimez 2010, ci sono tantissimi giovani del Sud che decidono coraggiosamente di restare , di metterci la faccia, impegnandosi in prima persona per cambiare lo status quo, candidandosi, cercando consensi, impegnandosi quotidianamente per l’ammodernamento e l’innovazione dei propri comuni: sono i giovani amministratori meridionali,circa 8.000 under 35 tra sud e isole.

Oggi c’è una nuova classe dirigente che non chiede assistenza ed elemosine ma è decisa a riappropriarsi del proprio futuro. Ne ha il dovere ed anche il diritto. In un contesto politico- istituzionale così immobile e litigioso, in un mare in tempesta non si può rimanere in balia delle onde ma remare nella stessa direzione. Siamo pronti ad assumere il comando della nave consapevoli che il vento non ci sia favorevole e le responsabilità siano maggiori ma di certo non vogliamo essere naufraghi o addirittura rimanere nella stiva di una nave che sta per affondare.

Non chiediamo fondi a pioggia, desideriamo che il rilancio del Mezzogiorno diventi una priorità per il Paese; in presenza di un piano organico per il Sud, come ha più volte giustamente sottolineato il delegato Anci per il Mezzogiorno Vito Santarsiero, i comuni e gli amministratori sono pronti a fare loro parte.

Concordiamo pienamente con la Svimez quando afferma che la realizzazione di grandi infrastrutture nel settore dei trasporti sia una condizione necessaria e imprescindibile per il rilancio dell’economia meridionale: il potenziamento dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria e della Statale “Jonica”; la realizzazione di nuove tratte interne alla Sicilia; l’estensione dell’Alta Capacità (se non dell’Alta Velocità) nel tratto ferroviario Salerno-Reggio Calabria-Palermo-Catania (a completamento del Corridoio I Berlino- Palermo) ed il nuovo asse ferroviario Napoli- Bari (a completamento del corridoio 8 Bari-Varna); infine, il Ponte sullo Stretto. Solo così il Sud Italia potrà realmente candidarsi ad essere la grande piattaforma logistica del Mediterraneo di cui tutti parlano.

Ci convince, poi, la proposta della Svimez di affidare la programmazione degli interventi strategici per il rilancio del Sud ad una Conferenza delle Regioni meridionali, quale luogo di coordinamento tra le Regioni, in stretta correlazione con la Presidenza del Consiglio, con accanto, un’Agenzia indipendente di natura tecnica, di supporto operativo alle decisioni del Consiglio, e destinata alla progettazione.

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