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 ALLARME BIODIVERSITA’ IN BASILICATA. LETTERA LIPU A REGIONE E MINISTERO DELL’AMBIENTE PER L’IMPIANTO DI CAMPOMAGGIORE (PZ): MANCANO VIA E VALUTAZIONE DI INCIDENZA, L’IMPIANTO MINACCIA NIBBIO REALE E ALTRE SPECIE DI UCCELLI SELVATICI

Chiesta la convocazione urgente di un tavolo per adottare provvedimenti a tutela della natura Infrazione alle direttive comunitarie, gravi impatti sugli uccelli selvatici, irregolarità dell’iter procedurale. In una lettera inviata alla Regione Basilicata e al Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, la LIPU contesta il progetto di una centrale eolica industriale in corso di realizzazione a Campomaggiore, in provincia di Potenza, e chiede ai due enti la convocazione urgente di un tavolo per discutere il progetto e adottare provvedimenti per la salvaguardia dell’area interessata. L’impianto industriale di Campomaggiore – formato da 7 torri eoliche della potenza di 1,5 MW l’una – minaccia direttamente un noto dormitorio invernale frequentato da un centinaio di esemplari di Nibbio reale (specie in grave declino a livello europeo). Il progetto inoltre, pur avendo ottenuto formale autorizzazione dalla Regione, ma con un percorso amministrativo tutt’altro che lineare, non è stato sottoposto né a VIA (Valutazione Impatto Ambientale) né a Valutazione di Incidenza, quest’ultima prevista dalla direttiva comunitaria “Habitat” per quei progetti che possono avere impatti negativi sui siti di Rete Natura 2000.dolomiti__castel_mezzano L’impianto eolico si trova infatti a breve distanza da tre aree che sono sia SIC (Siti importanza comunitaria) che ZPS (Zone protezione speciale): “Bosco Cupolicchio”, “Dolomiti di Pietrapertosa”, “Foresta Gallipoli-Cognato”, due delle quali sono anche Parco Regionale e caratterizzate dalla presenza, fra le altre, di specie come Biancone, Gufo reale, Cicogna nera, Lanario e Nibbio bruno. La centrale eolica ricade inoltre all’interno di un’Area importante per gli uccelli (Important Bird Areas, IBA), dove è situato il dormitorio di Nibbio reale, per la quale le norme comunitarie impongono l’adozione di misure per prevenire danni agli habitat e agli uccelli. “Il progetto di Campomaggiore – dichiara Giorgia Gaibani, Responsabile IBA e Rete Natura 2000 della LIPU – non fa alcun approfondimento sull’impatto che l’impianto avrebbe sulla biodiversità e sul paesaggio. Ignora la presenza di un’Area importante per gli uccelli e non prevede l’effettuazione della Valutazione di incidenza obbligatoria per qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito di Rete Natura 2000. E’ evidente che in questo modo si rischia una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea per violazione delle normative comunitarie”. “Chiediamo a Regione e Ministero dell’Ambiente – conclude Gaibani – l’attivazione di un tavolo comune per un approfondito esame del progetto e l’individuazione di soluzioni soddisfacenti per la salvaguardia dell’area>>. La centrale eolica di Campomaggiore fa parte di un progetto complessivo formato da due impianti proposti e autorizzati alla stessa società, la Cre-Project: il primo è, appunto, a Campomaggiore, l’altro a Rotondella, in provincia di Matera, costituito da 12 torri da 1,5 Megawatt. Due impianti – fa notare la LIPU – autorizzati prima dell’approvazione della Legge Regionale n. 9/07, che ha bloccato tutti i progetti eolici in quanto eccedenti la soglia individuata dal Piano Energetico Regionale

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