sciopero-2-2004Stamane al centro sociale di Potenza assemblea regionale dei dipendenti pubblici della Cisl Potenza, 18 giugno 2007 – Sala gremita in ogni ordine di posto stamane al centro sociale di Malvaccaro a Potenza per l'assemblea regionale dei dipendenti pubblici della Cisl. Una partecipazione intensa, attenta, accorata, punteggiata da fragorosi applausi, per testimoniare l'orgoglio di essere lavoratori pubblici. Sottovalutati, sottopagati, additati, i dipendenti pubblici lucani vogliono contare di più e per farlo propongono un “patto per il lavoro pubblico in Basilicata”. L'idea del patto è stata lanciata nel corso del suo intervento dal segretario generale della Fps-Cisl Basilicata, Giovanni Sarli, secondo cui “il patto serve, ora più di prima, per accompagnare, attraverso le gambe dei lavoratori, le idee di cambiamento che si impongono sul territorio regionale”. Quattro le priorità individuate dalla Fps-Cisl: la riduzione dei tempi e l'ottimizzazione dei procedimenti, la formazione del personale, la contrattazione decentrata, la stabilizzazione del precariato. “Il patto deve essere finalizzato a rendere attrattiva la scelta di vivere e investire in Basilicata – ha continuato Sarli – Il sistema pubblico lucano dovrà diventare una delle convenienze localizzative per attrarre nuovi investimenti”. Il leader della Fps-Cisl lucana ha pure lanciato la proposta di un “contratto simpatia” tra cittadini, pubblica amministrazione e lavoratori pubblici e ha invitato a respingere senza esitazione gli attacchi di Pietro Ichino contro i cosiddetti fannulloni. “Si tratta di un'operazione finalizzata solo a mortificare la pubblica amministrazione e a rispondere alle lobby affaristiche che vogliono mettere le mani sui servizi pubblici per trarne profitto”. Nessun tabù a parlare di produttività, ha assicurato Sarli: “Siamo pronti alla sfida della produttività nel sistema pubblico, ma al contrario di quanto sostiene il professor Ichino, non serve il tribunale del popolo per giudicare la produttività. È interesse della Cisl la riconciliazione del cittadino con la pubblica amministrazione e la riconoscibilità e la misurazione oggettiva e trasparente della qualità e della quantità dei servizi pubblici”. Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, ha detto che "la pubblica amministrazione è dentro quel sistema di fattori che contribuisce alla crescita e allo sviluppo. Noi vogliamo una pubblica amministrazione competitività per una regione competitiva. Noi vogliamo che i dipendenti pubblici siano messi in condizione di operare in autonomia dalla politica e al servizio dei cittadini e delle imprese. In questo senso il patto per il lavoro pubblico è parte del più generale patto per il rilancio dello sviluppo". Secondo Falotico "la riforma delle Asl è un fatto positivo purché i risparmi di spesa siano utilizzati per elevare la qualità dei servizi e purché sia garantito il pieno coinvolgimento dei lavoratori nel processo di razionalizzazione. La riduzione del numero delle Asl è però solo il primo passo di una riforma ben più ambiziosa che deve condurre ad una più generale riorganizzazione della governance regionale. Noi vogliamo la totale abrogazione delle comunità montane in quanto enti antistorici e la creazione delle città territorio che sarebbero meglio corrispondenti alle esigenze delle comunità locali. Stesso discorso per consorzi di bonifica e consorzi industriali". Falotico ha infine richiamato la necessità di stabilizzare i precari della pubblica amministrazione. "Non si tratta di una spesa in più, ma di regolarizzare una situazione che si è storicizzata". Il segretario generale della Fps-Cisl, Rino Tarelli, ha stigmatizzato la campagna orchestrata dal Corriere della Sera contro i dipendenti pubblici. "Si tratta di un linciaggio volgare fondato sulle delle autentiche falsità che sta passando sotto silenzio. Siamo meno degli altri in rapporto alla popolazione e costiamo meno degli altri, eppure ci accusano di essere troppi e di costare troppo. Perché questo accanimento? Il vero obiettivo non sono i dipendenti pubblici, che pure rappresentano una diga, ma è la grande torta, succulenta ed appetitosa, dei servizi pubblici. Dietro questa strategia si nasconde un sistema economico in pantofole che non rischia e non scommette sulla qualità e che cerca di mettere le mani sui servizi pubblici essenziali come la previdenza". Tarelli ha parlato anche di contratto e memorandum. "Sul rinnovo contrattuale abbiamo tenuto duro respingendo le marce indietro del governo. Dobbiamo contrastare chi vuole mettere in discussione la centralità del contratto sia nel pubblico che nel privato". E sul memorandum ha detto che "si è trattato di una scelta forte del sindacato che ha portato la sfida al governo per migliorare i servizi pubblici. Solo con il rispetto del memorandum difendiamo il lavoro pubblico".

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