Mercoledì 30 settembre,dalle 09,00 al centro sociale di Rionero in Vulture, direttivo della Fim Cisl PER Rinnovo del contratto e vertenza Lasme al centro dell’attenzione. Interverrà il segretario nazionale Marco Bentivogli

  Il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici e la complessa vertenza della Lasme saranno al centro del direttivo regionale della Fim Cisl che si terrà mercoledì 30 settembre, dalle 9, al centro sociale di Rionero in Vulture. Interverranno il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, e il segretario nazionale della Fim, Marco Bentivogli. Introdurrà i lavori il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga. A Rionero sono attesi circa duecento tra dirigenti e delegati sindacali provenienti dalle aziende metalmeccaniche della regione.

Il direttivo cade nel bel mezzo della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale tra Fim, Uilm e Federmeccanica. Domani a Roma si entrerà nel vivo della discussione affrontando gli aspetti salariali ed economici della piattaforma unitaria presentata nella scorsa primavera da Fim e Uilm, piattaforma che applica per la prima volta la riforma del modello contrattuale del 22 gennaio, firmata da Cisl, Uil, Confindustria, ma non dalla Cgil. In Basilicata i lavoratori metalmeccanici interessati al rinnovo del contratto nazionale di categoria sono circa 12 mila.

Si discuterà anche della vertenza Lasme come cartina di tornasole della più generale situazione in cui versa l’indotto Fiat. In attesa del tavolo al ministero dello Sviluppo economico, la Fim Cisl, per bocca del segretario regionale Pasquale Capocasale, ribadisce “la debolezza del progetto industriale presentato ai sindacati la settimana scorsa in quanto non garantisce il mantenimento dei livelli occupazionali e la sostenibilità produttiva nel lungo periodo”.

Secondo Capocasale “la protesta dei lavoratori, culminata stamane con il blocco del cancello D della Sata è più che comprensibile alla luce della inconsistenza delle proposte finora avanzate dalla Lasme e del disinteresse mostrato dalla Fiat in questo delicato frangente. L’ipotesi del ministero dello Sviluppo economico al momento non è sufficiente e va considerata solo come una base di partenza per articolare un nuovo e ben più ambizioso progetto industriale in grado di rilanciare la produzione e difendere i posti di lavoro in una regione che sta già pagando un conto salato alla crisi”.

 

Loading