Cdb Alta Val d’Agri, ieri audizione in terza commissione.Lavoratori senza stipendio da giugno e continui contenziosi con i fornitori. La Fai Cisl chiede il commissariamento del consorzio di bonifica e la riforma generale del settore

 Riportare tranquillità e democrazia al consorzio di bonifica Alta Val d’Agri attraverso la designazione di un funzionario regionale in qualità di commissario. Questa la richiesta avanzata ieri pomeriggio dalla delegazione sindacale della Fai Cisl Basilicata nel corso dell’audizione delle parti sociali presso la terza commissione del Consiglio regionale. La delegazione cislina hanno evidenziato le principali situazioni di criticità che interessano da tempo il consorzio di bonifica Alta Val d’Agri. “Nel consorzio regna una situazione di piena anarchia – ha denunciato il rappresentante sindacale aziendale della Fai, Antonio Santomartino –  con continui conflitti di competenza e interferenze da parte degli amministratori nella gestione operativa dei servizi. La pianta organica è ferma al 1992, ne abbiamo chiesto più volte l’adeguamento, anche per dare una prospettiva di lavoro più stabile ai 55 lavoratori stagionali, ma nulla è successo”.

Difficoltà si continuano a registrare anche nel pagamento degli stipendi. 118 dipendenti a tempo indeterminato, ha denunciato la Fai Cisl, non ricevono lo stipendio dal mese di giugno, gli stagionali dallo scorso maggio hanno percepito appena 15 giorni di retribuzione e mancano all’appello anche i rimborsi chilometrici del 2010. A questo vanno aggiunti i contenziosi con i fornitori che, secondo la Fai Cisl, rendono ancora più difficoltosa la gestione operativa dell’ente, mettendo a repentaglio la continuità dei servizi.

Per il segretario generale Antonio Lapadula “servono misure forti per risolvere alla radice le problematiche che stanno soffocando il consorzio di bonifica Alta Val d’Agri. Purtroppo né l’assessore al ramo né la giunta regionale nel suo complesso sembrano avere contezza di una situazione che ha già abbondantemente superato il livello di guardia. Noi non vogliamo il fallimento dei consorzi di bonifica ma una loro radicale ristrutturazione che restituisca tranquillità ai lavoratori e rimetta in carreggiata un settore di fondamentale importanza per la crescita del settore primario in Basilicata. I tempi sono più che maturi – ha concluso Lapadula – per portare a compimento il disegno riformatore avviato sul finire della passata legislatura regionale e sul quale si era già consumato il confronto con le parti sociali e le stesse associazioni agricole”.    

Loading