Una stangata da 766 euro medi attende i lucani. A tanto ammonterà l’Irpef media nel 2015 secondo i calcoli dell’Osservatorio periodico della UIL Servizio Politiche Territoriali, effettuati conteggiando annualmente, da qui al 2015, anno in cui il federalismo fiscale andrà a regime,

i possibili aumenti delle addizionali Irpef. Questo in dettaglio il calcolo sulla base della simulazione UIL del gettito pro-capite derivante dall’addizionale regionale Irpef per i lucani nel periodo 2012-2015: 2012, 283 euro; 2013, 398 euro; 2014, 536 euro; 2015, 766 euro. La differenza tra il 2012 e il 2015 è di 483 euro pari al 170,7% in più che rappresenta l’incremento percentuale più alto insieme ad altre regioni. La simulazione UIL si basa sulle seguenti aliquote addizionali regionali Irpef: 2012, 1,23%; 2013, ulteriore 0,5% per tutti i redditi (aliquota massima 1,73%), 2014, ulteriore 0,6% per tutti i redditi (aliquota massima 2,33%); 2015, ulteriore 1% per tutti i redditi (aliquota massima 3,33%).

Già da quest’anno – spiega il segretario regionale UIL Carmine Vaccaro – il Decreto Attuativo del federalismo fiscale da’ alle Regioni la possibilità di aumentare le aliquote Irpef “congelate” fino al 2011, dello 0,5% oltre l’aliquota di base (1,73% l’aliquota massima) a sua volta aumentata dal Governo Monti dallo 0,9 all’1,23%. A ciò si aggiunge il recente Decreto sulla spending review che anticipa al 2013, anzichè dal 2014, la facoltà di aumentare dello 0,6% le Addizionali Regionali IRPEF nelle Regioni alle prese con il deficit sanitario.

Dal 2014 anche le altre Regioni potrebbero avvalersi della possibilità di aumentare l’Addizionale di un ulteriore 0,6% portando l’aliquota massima al 2,33%. Ma non e’ finita qui perchè nel 2015, anno questo di entrata a regime del federalismo fiscale, ci potrebbe essere un ulteriore aumento dell’aliquota dell’1%, portando l’aliquota massima al 3,33%.

Questi dati, insieme agli ultimi fatti avvenuti  alla Regione Lazio, spiega la UIL, devono indurre a una profonda riflessione sull’attuazione del federalismo fatta fino ad oggi partendo soltanto dalle leve fiscali. Basti pensare che il 10,8% del gettito dell’Addizionale Regionale Irpef e’ utilizzato per coprire i costi per il funzionamento degli Organi Costituzionali (Consigli e Giunte), che ammontano a 1,1 miliardi di euro l’anno.

 Per la UIL e’ necessario, invece, partire dalla razionalizzazione  ella spesa pubblica improduttiva, combattendo gli sprechi, ad iniziare dai costi della politica, evitando di far leva sul fisco locale. Carico fiscale che, ricorda la UIL, pesa principalmente sulle tasche dei lavoratori dipendenti e pensionati, che rappresentano l’85% del totale dei contribuenti.

Per questo e’ fondamentale, che l’IRPEF regionale sia applicata con criteri socialmente sostenibili da parte di chi vive con un reddito fisso. A tal proposito rilanciamo, conclude Vaccaro, la nostra proposta di applicare le aliquote progressive per scaglioni di reddito e, soprattutto, di prevedere una no tax area per i lavoratori dipendenti e pensionati come per l’Irpef nazionale.

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