Presentato ieri a Pignola il libro di Vincenzo Ferretti “Pima che la memoria diventi cenere- Cultura e Tradizioni Popolari a Pignola”” edito dalla Pro Loco Circolo Culturale IL PORTALE di Pignola organizzatrice dell’evento che ha visto una partecipata e sentita testimonianza della comunità.
Secondo la mitologia greca Deucalione e Pirra, dopo il Diluvio Universale, per ricreare il genere umano, si lasciavano alle spalle dei sassi dai quali nascevano immediatamente degli uomini.
I secoli anch’essi si sono lasciati alle spalle civiltà, popolazioni, uomini, luoghi famosi o meno, personaggi che hanno scritto nelle pagine del tempo perché di loro restasse memoria. Il tempo si è comportato come i petali di una margherita che staccati volano per aria e si disperdono, e così l’umanità ha dispensato il suo sapere, grande o piccolo che fosse, lasciandone tracce chiare, meno chiare o labili, che ricercatori hanno sempre cercato di rintracciare.
Ma se le opere sul terreno riemergono e possono essere decifrate, quello che il genere umano ha lasciato del linguaggio, del vivere di tutti i giorni, delle così dette tradizioni popolari, è avvolto in una nebbia impalpabile che può essere penetrata, e sempre con difficoltà, facendo ricorso alla memoria degli “antichi”. E Vincenzo Ferretti è uno di quei ricercatori che seppur con difficoltà ha avuto la costanza di registrare, annotare, indagare perché, come dice il titolo del suo libro, “Prima che la memoria diventi cenere”.
“In un tempo di scollamento generale, le tradizioni popolari rappresentano un momento di legame alla vita di un popolo attorno al quale costruire un modello di positività per il futuro – è quanto ha dichiarato la Presidente del sodalizio pignolese Loredana Albano durante l’incontro. L’autore – per Albano – con questo volume mantiene fede al ricordo che può perdersi nel tempo. E il tempo non essendo fermo può dissolvere come cenere la memoria di un popolo. Prima che ciò avvenga ecco lasciare traccia. Così Ferretti ci introduce in un viaggio tra tempo e ricordanze: le feste, i giochi, i Santi, le processioni, i riti, i detti, i proverbi con un approfondimento che va oltre le tradizioni di una piccola comunità trasformando il ricordo, il vissuto in memoria, appunto. E la memoria diventa essa stessa identità cioè essenza di vita di un popolo”.
Durante l’incontro è intervenuto anche l’antropologo Giuseppe Melillo, il quale nella sua relazione ha dichiarato “questo libro, ha una notevole valenza e si presenta come una bussola perché in questi tempi in cui si naviga a vista, avere una bussola, avere una stella polare che ci indica che la rotta è essenziale. Il volume, si presenta puntuale e dotato di una ricca bibliografia è un libro su Pignola, di Pignola ma non è un libro per Pignola. Ma anche per tutta la Basilicata e fuori Basilicata. Il volume che, attraverso i miti, i riti e le tradizioni popolari, ricompone “l’anima di un popolo” è l’ultimo lavoro di Ferretti, con all’attivo la pubblicazione di saggi storici e antropologici. L’autore dà corpo di scrittura ed anima a tutte quelle tradizioni del suo luogo natio, Pignola, al linguaggio dei suoi cittadini antenati, il dialetto, a ogni cosa anche piccola che tenti di riportare la memoria dei tempi passati, con nostalgia ma sempre con tanto amore.

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