In questi giorni legati alla pandemia non è passato certo inosservato agli addetti ai lavori e all’opinione pubblica il parere favorevole dato dalla Regione Basilicata in merito all’istituzione della facoltà di medicina e chirurgia nel prossimo anno accademico. Un tema forte e sentito che riguarda la qualità della vita, il livello dei professionisti della medicina e le tecnologie al servizio della salute pubblica. Sul tema in questione è sceso in campo, attraverso un comunicato stampa il responsabile regionale di Asmef ( Associazione Studi Mezzogiorno e Futuro ) Filippo Margiotta che ha inteso evidenziare “la portata dell’investimento in regione legata ad un deciso e netto miglioramento del sistema di welfare state in ambito sanitario e socio-assistenziale. La formazione dei docenti universitari, la presenza di tanti studenti di medicina, favorirebbe a mio avviso una decisa crescita del livello occupazionale in una regione notoriamente in crisi di lavoro e ricerca scientifica. Bene ha fatto la Giunta Regionale diretta da Vito Bardi a dare parere favorevole in quanto a mio avviso la Basilicata grazie ai poli ospedalieri di Potenza e Matera e quelli periferici ma non per questo meno importanti e funzionali sul territorio di Pescopagano, Chiaromonte, Pisticci, Tricarico, Lagonegro e Lauria, grazie all’istituzione di una facoltà così indispensabile per la crescita del territorio e della forza lavoro avrebbe il merito di non poco conto di mettere a sistema una fase nuova legata ad una massiccia presenza di esperti nei vari settori della medicina”. Il responsabile di Asmef Filippo Margiotta evidenzia altri fattori nevralgici per lo sviluppo della medicina in regione: “Con l’inizio delle attività didattiche in Basilicata il nostro territorio e la regione tutta avrebbero la possibilità di sfruttare un forte e deciso asset strategico capace di garantire efficienza, efficacia e occupazione in tutta la comunità regionale. A mio avviso con il si all’istituzione della facoltà di medicina-chiude Margiotta-i giovani, i tecnici di laboratorio e i medici in attività, ivi compresi quelli di continuità assistenziale potrebbero maturare nuove e significative esperienze in campo scientifico, dando a tutta la Basilicata una grande opportunità di sviluppo per tutto il mezzogiorno”.