Pittella, nel dibattito in Consiglio sul ddl 105 del 2016 “modifica a norme in materia di Sanità”, esprimendo un giudizio positivo sull’operato della maggioranza e del governo regionale.
“Desidero esprimere il senso di fierezza che una maggioranza e un Governo provano in un momento difficile come quello che viviamo, nel portare avanti tra le tante emergenze, tutte affrontate e moltissime risolte o quasi, anche quella del riordino del sistema sanitario, che per antonomasia è terreno difficile, arduo, irto di insidie, scollegato dal consenso. Anzi, terreno così impervio da far desistere anche i più audaci”. Così, il governatore lucano, Marcello Pittella, intervenendo in aula nel dibattito prima dell’approvazione di una legge che proroga di sei mesi il termine entro il quale dovrà essere varata la riorganizzazione del Servizio sanitario regionale.
“Abbiamo affrontato il riordino – ha proseguito il presidente – con molta determinazione, parlando la lingua della sincerità e della verità ai cittadini, recuperando ritardi che a volte non sono nemmeno imputabili personalmente alle singole persone, ma alla difficoltà nel trattare una materia complessa come quella del sistema sanitario. I ritardi – ha ammesso – ci sono stati, ma non è evocandoli che si costruisce la storia di una frontiera nuova, anche inedita, nel dare risposta alla domanda di salute. Abbiamo agito imprimendo un’accelerazione ed anche un nuovo approccio, che ci consegna la cifra vera dell’esercizio della rappresentanza nei confronti dei cittadini. Abbiamo provato – ha detto ancora Pittella – ad annunciare un percorso, un cronoprogramma utile nell’affrontare una riforma complessa. Abbiamo fatto passi in avanti, sapendo che leggi magari prorogate o disattese sono piombate come un macigno sul nostro tavolo e hanno determinato una non possibilità di deroga ulteriore. Non si può fare tutto questo con una bacchetta magica: se qualcuno ci riesce sono pronto a farmi sostituire. Se non ci riesce ed ama utilizzare argomenti complessi e difficili, da questo tentativo mi dissocio. Ho sempre detto, che non è tempo di applausi, per nessuno. Proverei a dire, magari, che non è neanche il tempo dei fischietti. Ci sono ancora criticità in alcuni ambiti, in alcuni settori. Pensare di non guardarli è un po’ la sindrome di Grimilde (il guardarsi allo specchio senza piacersi più, ndr.), non possiamo non porci il tema di che cosa possiamo fare. Dobbiamo consegnare ai cittadini lucani – ha concluso – una riforma che meritano”.
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