La rubrica d’informazione “Tiro incrociato” mandata in onda da “Lucania Tv” e replicata sui social network costituisce un servizio che l’editore offre ai telespettatori settimanalmente.
Si tratta di argomenti monotematici che spaziano dalla politica, alla sanità, alla gestione delle amministrazioni alla società civile, trattati da persone, in genere, responsabili degli stessi servizi di cui sono chiamate a rispondere.
Si tratta di una rubrica che in buona sostanza informa sui vari aspetti della società e dalla quale il cittadino trae quelle notizie fondamentali per poi formarsi un’opinione più corretta sui servizi di interesse pubblico o privato di cui è destinatario.
Potrebbe sembrare un programma come talenti altri che si vedono in tv, a mio parere mi sembra che, almeno nel panorama dell’informazione televisiva locale e anche scritta, non ce ne siano di frequenti pertanto la sua utilità assume un’importanza ancora più significativa per coloro che sono interessati al funzionamento e alla missione di determinati organismi di servizio pubblico e non.
Ho preso ad esempio tiro incrociato per incoraggiare l’editore a fare sempre meglio e di più secondo le proprie possibilità e gli auguro anche di ampliare ed arricchire di più il palisensto informativo. Tutto ciò che é informazione va a beneficio dei cittadini soprattutto nella nostra regione dove notiamo molta carenza ed é per questo motivo che accolgo con favore qualsiasi voce che si eleva perché più ce ne sono più aumenta l’offerta informativa e più va a beneficio del pluralismo e quindi della democrazia. Al contrario la disinformazione o la mancanza totale, costituisce il retroterra per la creazione di pregiudizi per la formazione di un’opinione pubblica superficiale e irresponsabile terreno fertile per fare scelte politiche non dettate da una piena consapevolezza dei problemi e dei propri diritti.
Naturalmente le mie considerazioni voglione essere uno sprone per chi si affaccia nel variegato mondo dell’informazione, poi come trattano le informazioni e come le somministrano ai cittadini gli organi di stampa deputati a farlo, questo é un tema complesso e spinoso.
Credo che nella nostra regione sia necessario dibattere partendo dai cittadini, i destinatari finali, attraverso il coinvolgimento di tutti i livelli della società civile in maniera approfondita e critica se si vuole tentare di uscire da un tipo d’informazione molto autoreferenziale e omologata agli interessi dei centri di potere molto distanti dalla vera domanda che pone il cittadino.
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