Lo stesso documento individua come soggetto capofila del Progetto “NaturArte 2015” il Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, che avrà il compito del coordinamento e delle azioni di comunicazione, i cui costi – solo qui – ammontano a 95.000 euro. In questa sede, inoltre, saranno ospitati i concerti di Valerio Scanu (3 ottobre p.v. ad Accettura) e Paolo Meneguzzi (4 ottobre p.v. ad Oliveto Lucano)
Con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 1081 del 10 agosto 2015 inerente al “PO-FESR Basilicata 2007-2013”, l’Esecutivo guidato da Marcello Pittella ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra la Regione Basilicata e il Parco Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, il Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, il Parco dell’Appennino Lucano, Val d’Agri, Lagonegrese e il Parco del Pollino per l’attuazione della proposta progettuale “NaturArte 2015”.
La Giunta Regionale lucana, conseguentemente, ha approvato anche la proposta progettuale summenzionata, la cui denominazione per esteso è: “NaturArte 2015 – alla scoperta dei Parchi della regione Basilicata – III Edizione”. Il finanziamento previsto ammonta complessivamente a 250.000 euro, così come indicato in dettaglio al punto 5 della Delibera summenzionata.
Lo stesso documento individua come soggetto capofila del Progetto “NaturArte 2015” il Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, che avrà il compito del coordinamento e delle azioni di comunicazione, i cui costi – solo qui – ammontano a 95.000 euro. In questa sede, inoltre, saranno ospitati i concerti di Valerio Scanu (3 ottobre p.v. ad Accettura) e Paolo Meneguzzi (4 ottobre p.v. ad Oliveto Lucano).
Qualcuno, a questo punto, potrà chiedersi cosa ci sia di tanto strano in un provvedimento del genere, visto che quelli citati sono fondi europei “vincolati” appartenenti ad un Piano Operativo di Sviluppo Regionale. Altri, invece, si staranno domandando (come chi scrive) se ciò di cui hanno realmente bisogno questi luoghi per rilanciare la propria economia sia qualcosa in più – e di diverso – rispetto ai soliti concerti o ai “percorsi conoscitivi”.
E’ indispensabile rammentare che i paesi della provincia di Matera rientranti nell’Area Parco sono invasi dal fenomeno dello spopolamento e che il tasso di mortalità ivi presente supera quello di natalità. Per non parlare, poi, della crisi economica che qui ha un impatto doppiamente devastante.
Oliveto Lucano (uno dei cinque comuni facenti parte del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane), ad esempio, a partire dal secondo dopoguerra ad oggi ha visto il proprio numero di abitanti ridursi di c.ca due terzi (passati dai 1335 del 1951 agli appena 479 attuali), facendo registrare – nel 2014 – solo 2 nascite. Tutto ciò ha portato alla chiusura parziale delle scuole (vi sono solo 6 bambini che frequentano l'”asilo” e 4 che frequentano le “elementari”, di cui mancano la quarta e la quinta classe), e ha costretto i 9 bambini che frequentano le “medie” a viaggiare ogni giorno per raggiungere Accettura, il comune del comprensorio che offre loro l’istruzione scolastica, ma che – allo stesso tempo – li porta ad alzarsi presto e ad affrontare i rischi della strada ancor prima del dovuto (c.ca 25 km percorsi quotidianamente).
In questo paese, che d’inverno si ammala di solitudine, manca un servizio continuo di assistenza medica notturna (presente solo nel fine settimana!), non esiste una caserma dei carabinieri, mentre la presenza di ulteriori servizi è pressoché inesistente o ridotta all’osso (vi è un solo vigile urbano!).
La realtà dei paesi viciniori non è certo più entusiasmante di quella anzi descritta. Nella maggior parte dei casi, infatti, i comuni brancolano nel buio e nella cattiva amministrazione.
Ritornando al tema della gestione dei fondi, quindi, verrebbe da chiedersi come mai le istituzioni europee, nazionali e regionali preferiscano dare priorità a provvedimenti “palliativi”e non s’impegnino, invece, nella formulazione di un piano di interventi serio e lungimirante a favore di questi territori particolarmente disagiati, visto che i programmi e le strutture supportate finora continuano a dimostrarsi pressoché “fallimentari”.
D’altronde, se non si penserà ad un piano di infrastrutture partecipato ed agibile, non si supereranno mai quelle barriere (soprattutto legate alla viabilità) che attualmente precludono lo sviluppo delle aree interne della Basilicata; allo stesso modo, se non si elimineranno tutti quei “carrozzoni politici” tenuti in piedi solo per portare voti, non si aboliranno mai quei meccanismi che ostacolano la crescita delle eccellenze territoriali e dei piccoli borghi lucani.
Pittella (e il centrosinistra) di tutto questo sembra non tenerne conto. La maggioranza regionale preferisce “apparire” piuttosto che “essere”. Di questo passo, però, si rischia di perdere terreno rispetto ad altre zone d’Italia più attrattive ed organizzate, ovvero di portare avanti un’economia retrograda o stagnante.
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