Si apra subito il confronto con Regione, sindaci e parti sociali
per delineare adesso gli investimenti nelle energie rinnovabili”

“Da tempo la Cgil ha lanciato la sfida della transizione ecologica quale condizione fondamentale
dello sviluppo del nostro territorio. Eni faccia seguire i fatti a queste importanti affermazioni, si
apra subito il confronto con Regione, sindaci e parti sociali per delineare adesso gli investimenti
nelle energie rinnovabili”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo
Summa, rispondendo alla lettera aperta inviata ai lucani dal responsabile del distretto Meridionale
Eni, Eugenio Lopomo. “Questo è il tempo delle scelte, non avremo un secondo tempo – ribadisce
Summa – Serve coraggio e visione per riscrivere il futuro della transizione ecologica del nostro
territorio. La strada è ormai segnata: i 59,47 miliardi del Pnrr destinati alla rivoluzione verde e alla
transizione ecologica e gli investimenti in bioeconomia circolare sono ormai cruciali per la
trasformazione dei modelli di sviluppo, per una transizione green degli ecosistemi finalizzati al
raggiungimento degli obiettivi imposti dal Green New deal.
È necessario aprire fin da subito un tavolo con cui affrontare il progetto della chimica verde in
Basilicata, coinvolgendo Total ed Eni, che a livello nazionale stanno investendo tantissimo nella
bioeconomia circolare. L’idrogeno, come già più volte ribadito dalla Cgil, può essere una delle
strade percorribili. La nostra regione – aggiunge Summa – oggi è di fronte a un bivio e in questo
scenario deve essere in grado di fare della green economy il suo punto di forza, il suo perno di
sviluppo economico, investendo su politiche di decarbonizzazione, sulla ricerca e trasferimento
tecnologico di tecnologie innovative e sistemi di produzione, trasporto e stoccaggio per l'utilizzo
delle risorse energetiche da fonti rinnovabili con particolare riferimento al green idrogeno, al solare,
all’eolico e all’idroelettrico.
L’economia regionale negli ultimi 30 anni – afferma il segretario regionale della Cgil – è stata
connotata dall’estrazione del petrolio e dall’indotto dell’automotive, due settori da ripensare in
ottica econostenibile, per dare grande impulso alla transizione ecologica, cogliendone le opportunità
di sviluppo produttivo. Ed è su questa strada che la nostra regione deve programmare il proprio
sviluppo economico, senza perdere più tempo, altrimenti si rischia di non salire sul treno che corre
veloce.
Non possiamo sprecare le opportunità della crisi, della Next generation (Pnrr) come grande
occasione per ripensare il modello di sviluppo sostenibile regionale: idrogeno, rinnovabili, risorse
idriche sono il futuro. La Val D’agri e la Val Basento – sostiene Summa – possono diventare i poli
hub delle energie da fonti rinnovabili in una stretta connessione per il rilancio eco-sostenibile del
settore dell’automotive e dell’intero indotto. Occorre però una programmazione partecipata, che
veda parti sociali, mondo del lavoro, organizzazioni datoriali e istituzioni regionali, camminare

Insieme per concentrare la gran parte delle risorse finanziarie che avremmo a disposizione nei
prossimi anni (Pnrr, royalties, risorse comunitarie 2021 – 2027) all’interno di un grande piano
strategico ambizioso con il quale attrarre grandi player mondiali che operano nel settore
dell’energia e non solo, a partire da Eni, Total e Snam. Il futuro si deve tracciare adesso. Questo è il
tempo delle grandi scelte e di un’unica visione strategica che guardi a un futuro produttivo ed
ecosostenibile della nostra regione, puntando su transizione ecologica e green economy”.

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