A farne le spese del dissesto economico e finanziario del Consorzio Asi sono oggi i lavoratori che rischiano il mancato pagamento degli stipendi. Più che una riforma degli assetti societari e un piano di risanamento, l’urgenza contingente oggi è la liquidità per garantire il reddito ai quaranta lavoratori e alle loro famiglie. Lavoratori che, in una nota diffusa nei giorni scorsi, hanno delineato un quadro preoccupante della situazione in cui versa il consorzio. Il problema principale al momento è dunque la contingenza. La Regione trovi una soluzione esterna per il ristoro ai lavoratori o sarà il blocco di tutte le attività.

Questi lavoratori hanno sempre garantito  i servizi indispensabili per le attività industriali, dall’approvvigionamento idrico per uso industriale alla depurazione delle acque reflue, tra tante difficoltà, non da ultimo l’emergenza Covid 19, oggi rischiano di essere anche depauperati del reddito. Ribadiamo la nostra contrarietà a questo piano, sottolineando forti preoccupazioni in questa transizione che non offre garanzie ai servizi strutturali offerti dalla ipotetica nuova società in house e che, soprattutto, non offre garanzie occupazionali e di sviluppo, quello sviluppo tanto agognato e più volte declamato dalla politica locale. Il ddl infatti si limita a costituire lo scheletro di una società, con i suoi organi di gestione, ma non trasferisce i beni del Consorzio che resterebbero in capo al commissario liquidatore.

Chiediamo un intervento regionale per assicurare la continuità della struttura e il pagamento delle retribuzioni, in attesa di una riforma che rimetta in piedi il Consorzio che svolge un’attività importante a servizio delle imprese ubicate nelle aree industriali lucane.

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