Dopo due anni di assenza, torna anche il “Maggio di Accettura”, il più importante e seguito fra gli originalissimi “riti arborei” lucani. Il “clou” dell’atteso evento religioso-antropologico si consumerà proprio fra oggi (sabato) e martedì prossimo, dopo tutti i ben noti passaggi: l’esbosco dell’albero del Maggio, il taglio della Cima e il trasporto in paese, la processione di San Giuliano, l’innesto della Cima con il Maggio, e infine la celeberrima “scalata”.
Pietro Varvarito è il giovane vice-sindaco del borgo lucano della provincia di Matera che vive nel mezzo di due splendidi boschi (Montepiano e Gallipoli-Cognato), ma anch’egli ha una doppia anima, essendo anche il leader e cantante degli “Accipiter”, gruppo di musica popolare conosciuto e apprezzato in tutta la regione, nato proprio ad Accettura.
d: Come giustifica la sua esistenza?
r: Cercando di fare qualcosa di utile insieme agli amici e alle persone che mi circondano, a maggior ragione da quando ho deciso di rimanere nel nostro piccolo borgo. Ho vissuto per undici anni in Lazio, per una scelta precisa, ma poi il richiamo del paese –anche in virtù della musica, perché mio padre faceva quello- è stato troppo forte e sono tornato.
d: Cosa le mancava di Accettura, che non trovava altrove?
r: Recentemente abbiamo ospitato dei Milanesi, e per loro stare qui un solo giorno equivale a un’intera vacanza. C’è in paese un modo di far sentire bene le persone, che a volte sottovalutiamo noi stessi.
d: Tra l’altro, in base a un’indagine che pubblicammo qualche mese fa, qui si registra un importante numero di centenari e di quasi centenari.
r: Rimanendo qui nelle loro case, gli anziani accetturesi sono attorniati da un’attenzione e da un affetto (da parte dei vicini etc.) che probabilmente non troverebbero nelle strutture preposte e o magari raggiungendo i figli al Nord, impegnati in quelle vite frenetiche.
d: Lei ha accennato al fatto che suo padre, Francesco, fosse anch’egli interprete di musica popolare, essendo stato il leader de “I Maggiaoli”: la sua esperienza con gli Accipiter si può considerare una prosecuzione di quel discorso?
r: Mio padre in effetti mi ha lasciato un archivio immenso, di testi e musiche, che io in larga parte sto riprendendo e facendo nostre. Proprio qualche giorno fa è uscito il video del nostro brano intitolato “U iashkaridd”, che è poi il recipiente tipico da cui si beve alla festa di San Giuliano, uno strumento di condivisione.
d: Cosa c’è di peculiare nella tradizione accetturese (che è comunque solo una parte del vostro discorso musicale)?
r: C’è questo dialetto molto “chiuso”, a tratti incomprensibile, ma che conferisce ai testi una metrica e un carattere particolari, specie laddove modi di dire antichi trovano “applicazione” nella realtà odierna.
d: Le crea una qualche difficoltà essere il vise-sindaco, ma anche il cantante del gruppo folk (semplificando molto) del paese?
r: Non mi crea difficoltà, ma cerco di tenere separati i due discorsi.
d: Cioè quando suona in altri posti (ove non la conoscono), non dice di essere anche il vice-sindaco di Accettura.
r: Esatto (sorride).
d: Il maggio di Accettura è uno degli eventi religiosi e antropologici più attesi della Basilicata e del Sud…
r: …ti accorgi subito che è una festa diversa dalle altre. Si respira un attaccamento addirittura maniacale, pensi che c’è chi –fra coloro che vivono fuori- si organizza un anno prima per venire qui. E in paese, in quei giorni, tutti contribuiscono, in virtù dell’attaccamento alle tradizioni e a San Giuliano Martire stesso. Se incontri un Accetturese in una qualsivoglia parte del mondo, ti parlerà della Festa…
d: Da queste parti sono venuti antropologi ed etnomusicologi di fama internazionale: secondo lei la politica regionale ha saputo salvaguardare e promuovere il vostro evento, specie in tempi recenti di “maggiore esposizione”?
r: Come sa, Accettura è capofila nella rete dei Riti Arborei, che in Basilicata riguarda diversi comuni; purtroppo tutti gli altri non godono della complessità e del prestigio della nostra festa, mentre Accettura, come dicevamo, ne ha fatto la più seguita e la più studiata. Tuttavia, la politica guarda al “materiale”, ovvero l’aspetto economico, trascurando quello sociale e delle relazioni. Accettura è proprio nel cuore della Basilicata, lontanissima tanto da Potenza quanto da Matera: ciononostante l’allegria delle persone qui è tangibile. E non solo quando c’è festa.
d: E quindi la politica cosa dovrebbe/potrebbe fare?
r: Incentivare questo tipo di eventi, perché mentre il mondo va verso l’individualismo, queste occasioni riportano l’uomo in una dimensione di condivisione con gli altri e di contatto con la natura.