Nosocomio “San Pio da Pietrelcina” di Villa d’Agri: l’ultima decisione della dirigenza dell’A.O.R. è di chiudere il reparto di Ortopedia
Zipparri scrive ai vertici della Regione Basilicata e dell’A.O.R. “San Carlo” di Potenza per chiedere un tavolo di confronto sullagrave questione della deprivazione costante del diritto alla salutedei cittadini della Val d’Agri
Marsicovetere, 15 Novembre 2022 – Il sindaco del Comune di Marsicovetere, Marco Zipparri – cittadina dove insiste l’Ospedale “San Pio da Pietrelcina” – si mobilita sulla questione della chiusura del reparto di Ortopedia e dell’interruzione della sua attività chirurgica.
Nella mattinata di oggi, infatti, il primo cittadino ha scritto ai vertici della Regione Basilicata – il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e l’Assessore alla Salute Francesco Fanelli – nonché al Direttore Generale dell’A.O.R. “San Carlo” di Potenza Giuseppe Spera, per chiedere con estrema urgenza l’apertura di un tavolo di discussione,nell’ambito del quale dipanare la grave questione della deprivazione costante del diritto alla salute dei suoi concittadini.
Ha, inoltre, sentito i colleghi sindaci del Distretto Sanitario Val d’Agri per fare il punto sulla grave questione, in vista del SIT-IN di protesta organizzato dalle sigle sindacali, CGIL, CISL e UIL, che si svolgerà davanti alla Regione Basilicata nel corso della mattinata di sabato 19 novembre prossimo.
<<La decisione dei vertici dell’A.O.R. di chiudere, non sappiamo se in via momentanea o definitiva, il reparto di Ortopedia del “San Pio da Pietrelcina” di Villa d’Agri, significa smembrare e privare ulteriormente di servizi sanitari la popolazione residente in Val d’Agri e l’indotto del Nosocomio medesimo>>, afferma il sindaco di Marsicovetere, Marco Zipparri. Ed aggiunge: <<non serve dequalificare ulteriormente le uniche strutture sanitarie rimaste aperte in Basilicata, ma occorre ripensare ad un nuovo piano sanitario regionale confacente ad un territorio molto vasto e al contempo con una bassa densità di popolazione, che non può essere deprivata ulteriormente del diritto alla salute, u